Sabato 6 febbraio, a partire dalle 17, si potrà assistere all’avvio del restauro di un trittico tardo medioevale a fondo oro, custodito nei depositi di Palazzo Abatellis proveniente dalla Chiesa di San Pietro La Bagnara, uno dei monumenti più ricchi di storia della città di Palermo distrutto nel 1834. La diretta sulla pagina Facebook di Palazzo Abatellis.
Il restauro sarà curato dal professor Franco Fazzio, esperto nella pittura medioevale su tavola, che ha redatto il progetto di intervento volto al risanamento dell’opera e al recupero della sua leggibilità nel rispetto della istanza storica. La direzione dei lavori è affidata alle storiche dell’arte Evelina De Castro, che è la direttrice della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis e a Valeria Sola. All’avvio dei lavori presenzierà Gaetano Armao, vice presidente della Regione e assessore all’Economia, Alberto Samonà, assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, Sergio Alessandro, dirigente generale del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali, Manlio Mele che ha favorito i contatti fra i mecenati e la Galleria Regionale.
Il dipinto era stato sottoposto una prima volta a parziale restauro in occasione della preparazione della mostra su Antonello da Messina del 1953, per la quale non fu poi selezionato. L’opera, che una volta restaurata sarà esposta nella Sala VIII, che ospita i polittici medioevali, costituisce un ulteriore tassello nel panorama dell’ambiente artistico a Palermo e nella Sicilia occidentale degli inizi del XV secolo, periodo caratterizzato da importazioni di pittura prevalentemente toscana e atelier di artisti stabilmente presenti e attivi come interpreti di una cultura figurativa ricca di influenze nelle varie declinazioni.
Il credito d’imposta, previsto nella misura del 65% dalla norma nazionale, prevede tre tipi di interventi: manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici; sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica quali musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali (come definiti dall’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004), delle fondazioni lirico-sinfoniche, dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonchè dei circuiti di distribuzione, dei complessi strumentali, delle società concertistiche e corali, dei circhi e degli spettacoli viaggianti; realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.
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