E’ come se si fosse risvegliato dopo un lungo letargo. Un sonno durato oltre sessant’anni fra incuria e degrado. Adesso quell’affresco settecentesco che adorna e arricchisce la parete absidale ha ripreso vita ed è tornato a trasmettere al visitatore il suo messaggio di luce divina e santità.
Questo piccolo capolavoro è tornato al suo antico splendore proprio alla fine di questo annus horribilis, quasi come un buon presagio per il 2021. L’affresco si trova all’interno della chiesa della Madonna dei Poveri, un piccolo edificio realizzato in pietra locale e che sorge sul cocuzzolo di una collinetta in mezzo alle campagne, nella frazione denominata Borrello Alto e Cacciatori, a pochi chilometri da San Mauro Castelverde.
Una rinascita che si deve all’iniziativa di alcuni privati della zona che si sono riuniti in comitato e hanno raccolto i fondi necessari per i lavori eseguiti dal noto restauratore Franco Fazzio. E coronato anche dalla visita inaspettata del vescovo della diocesi di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante, che è rimasto affascinato dalla semplicità della chiesetta e dalla tenacia della comunità del luogo. Il vescovo, al termine della visita, ha annunciato che il 12 maggio prossimo tornerà nella chiesetta per una messa inaugurale e la presentazione del prezioso recupero
La chiesetta della Madonna dei poveri risale tra la fine del XVII inizi XVIII per iniziativa dei contadini del luogo, i quali, soprattutto durante il periodo di raccolta delle olive, si trasferivano in campagna e vi rimanevano per diverse settimane. Già allora, nonostante le scarse risorse economiche fu talmente forte la devozione e la fede da consentire alla piccola comunità di raccogliere con sacrifici e difficoltà, il denaro necessario per la costruzione. E’ per questa la ragione che ancora oggi la chiesa viene chiamata “La Madonna dei poveri”. Nonostante la sua semplicità architettonica e le dimensioni molto contenute, al suo interno fu realizzato, lungo tutta la parete absidale un affresco con riquadro centrale che raffigura la Madonna con il Bambino e ai rispettivi lati le figure di San Francesco e di San Filippo Neri.
Durante il corso dei secoli l’affresco è stato sottoposto a piccoli interventi di restauro dovuti principalmente a problemi statici strutturali dell’intero immobile con conseguenze anche gravi per la perdita di porzioni decorative. “Fino a pochi mesi fa - sottolinea il professore Fazzio che in passato ha curato il restauro di importanti opere di Caravaggio, Antonello da Messina, Giotto - le condizioni conservative dell’affresco erano pessime, sia dal punto di vista strutturale, sia, soprattutto, estetico. Grazie all’iniziativa spontanea di alcuni fedeli della contrada, i quali, mossi dallo stesso spirito con cui fu costruita dai loro avi la chiesa, ha costituito un comitato di cittadini credenti e devoti alla Madonna con l’obiettivo raccogliere le somme necessarie per restituire all’affresco lo splendore di una volta”.
Non solo il comitato assieme al parroco, don Francesco Giacalone, con grande tenacia e passione si è dato da fare pure per il disbrigo di tutte le procedure burocratiche e, alla fine, è partito il restauro. Il professore Fazzio ha lavorato con pazienza certosina per circa due mesi per il recupero dell’affresco. “Gli interventi - spiega il restauratore - hanno riguardato il recupero conservativo dell’opera con consolidamenti di profondità, a partite dal supporto murario in pietra, ed è proseguito con il recupero estetico delle immagini e ornati. Ed ho potuto accertare che nel riquadro centrale l’immagine della Madonna è il risultato di una riproposizione sempre settecentesca. Probabilmente si era danneggiata a causa di qualche infiltrazione d’acqua e ne è stata realizzata una nuova qualche decennio dopo”.
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