Il Teatro Libero di Palermo alza nuovamente il sipario. E lo fa con quattro spettacoli all’aperto, tutte proprie produzioni, nel Parco di Villa Filippina, col suo Piccolo Teatro di Monsù. Un modo per riprendere il dialogo con il pubblico e la città, in attesa di poter strutturare una programmazione all’aperto più articolata.
« Riprendiamo – dichiara Luca Mazzone – le fila di un discorso brutalmente interrotto da una pandemia inaspettata e lo facciamo ricominciando dalle produzioni che erano in preparazione nei giorni dell’inizio dell’emergenza sanitaria. In questi mesi abbiamo provato a riflettere e stimolare un dibattito pubblico, affinché questo periodo non venisse sprecato e fosse, invece, l’occasione per un ripensamento del rapporto tra teatro e città, tra i teatri, tra le istituzioni culturali e le proprie comunità di riferimento. Abbiamo in serbo una ricca programmazione estiva e un progetto di sostegno della creatività, soprattutto di quella che è stata più penalizzata dalla pandemia. Ma siamo ancora in attesa che si concretizzino spazi pubblici all’aperto da condividere con altri operatori, per ridare bellezza ai nostri cittadini e coinvolgerli nel rito del teatro, nella consapevolezza della funzione pubblica del nostro lavoro».
Si parte già domenica 28 giugno, alle 21.30, con il primo studio di Aspettando Manon: spettacolo, adattamento teatrale e drammaturgia di Alberto Milazzo e Luca Mazzone che è tratto dal romanzo La morale del centrino di Milazzo, la cui lavorazione nel corso delle settimane di fine febbraio è stata improvvisamente interrotta dall’emergenza pandemica. Sul palcoscenico Giuseppe Lanino; il progetto e la regia sono di Luca Mazzone. Una storia che parla di relazioni, d’amore, del rapporto filiale e di un’attesa.
Giovedì 16 luglio, alle 21.30, andrà in scena Una pietra sopra, una produzione del Teatro Libero, spettacolo di Manlio Marinelli che vede protagonista Domenico Bravo, con la regia di Lia Chiappara. Una sorta di Spoon River palermitana. Una serie di voci e di personaggi si inseguono sulla scena fino a comporre, davanti allo spettatore, l’inquietante affresco del disfacimento colpevole di una città.
Mercoledì 22 luglio, sempre alle 21.30, sarà la volta di Medea Kali di Laurent Gaudé con traduzione e regia di Beno Mazzone e con Viviana Lombardo: riscrittura che ridà a Medea una nuova origine, l’India, un nuovo popolo, la casta degli intoccabili e dei nuovi poteri. Diventa la dea della morte, della danza e dell’amore.
Chiude la rassegna estiva venerdì 31 luglio, alle 21.30, Delirio a due, un progetto prodotto dal Teatro Libero di e con Vincenzo Costanzo e Giuseppe Vignieri, una riscrittura e rivisitazione del teatro dell’assurdo di Ionesco che vede coinvolti due attori stabili del Libero.
Questa mattina, alle 11, sulla pagina Facebook del Teatro Libero, il direttore artistico Luca Mazzone presenterà al pubblico i quattro spettacoli in programmazione.
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