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L’ultimo libro di Pucci Scafidi: 30 anni di foto dedicate alla Sicilia e alle donne

In Sicilia, si sa, ci sono angoli dove il mare diventa campagna, dove le onde si trasformano in vigneti, dove il vento è l'unico modo con cui gli alberi possono far musica.

Per quest'isola e le sue donne c'è un nuovo canzoniere d'amore: è «Fimmina», l'ultimo libro di Pucci Scafidi, che verrà presentato oggi al Real Teatro Santa Cecilia, davanti a un pubblico selezionato di 800 super ospiti. Scafidi festeggia così i suoi trent'anni di attività: è un fotografo di terza generazione: la sua vicenda familiare inizia con le fotografie realizzate da Giusto, fondatore dello studio fotografico, con le sue immagini color seppia. Poi si passa alle fotografie in bianco e nero di Nicola, testimone tra i più importanti dello sbarco degli americani in Sicilia: non a caso, «A mio padre, una vita a sua immagine», è la dedica che apre il volume. Ancora dopo ecco le foto a colori di Pucci, che ha indagato negli anni la bellezza della Sicilia, i suoi scorci e la sua collana di isole. E che oggi aggiunge un altro importante tassello al mosaico. Ama dire: «Ogni fotografo ha un obiettivo: il mio è quello di portare in giro per il mondo gli aspetti più belli che la Sicilia contiene. E questo libro è un viaggio in Sicilia». Lui non immagina un modo migliore di vivere: andare in giro a esplorare, fotografando, con uno zaino stracolmo di idee che conduce sempre con sé. Pucci è come qualcuno che parte, setaccia e poi, alla fine, scopre. E ti fa scoprire.

Questa volta a contendersi il centro della scena ci sono «portraits&landscapes», paesaggi e ritratti.

La Sicilia è fotografata in tutte le stagioni, con tutte le luci e con tutto il buio, con il mare e la terra e, soprattutto, con tutto il suo potere incantatore di isola plurale, molto plurale.

Le 21 «fimmine» che Pucci ci mostra sono incapsulate in una cornice personale, autentica, umana, narrativa, evocativa. Ritratti che raccontano una storia d'amore per la Sicilia. E, raccontandola, si raccontano.

In alcune protagoniste di questi scatti è la forza di corpi ed espressioni a emergere. Sono decise, libere, determinate, sensuali e non si scusano di esserlo. Altre sono più rassicuranti, puntano sull'eleganza, la naturalezza, la semplicità, la dolcezza. Ma tutte hanno un comune denominatore: è gente con la Sicilia dappertutto, in testa e nei sogni. Una ricchezza di presenze mai monocorde, con signore dalle diverse inclinazioni che hanno messo su le loro attività con sfrontatezza: e tutte, tra rassegnazione ed entusiasmo, hanno scelto quest'ultimo.

Accanto a loro Scafidi ha sparpagliato pagine che raccontano la Sicilia attraverso la penna di Francesca di Carrobio, amministratore delegato di Hermès Italie, con le sue memorie dell'infanzia siciliana, e dei giornalisti e scrittori Giuseppe Sottile, che ricorda la Sicilia di Nicola Scafidi, fotografo per L'Ora, che con l'inseparabile Rolleiflex, «non aveva paura né della vita né della malavita»; e ancora Antonio Calabrò con la sua Sicilia di donne «che attraversano la vita senza darsi per vinte», perché «la Sicilia è un matriarcato»; e Felice Cavallaro che spiega la rinascita di Palermo che oggi «con i suoi paradossi o i suoi passi lenti ma concreti, ammalia e convince» con i pochi metri che separano vicolo del Pallone da Palazzo Butera, metri che, in realtà, sono anni luce.

E Gaetano Savatteri che, poeticamente, lascia la parola, anzi le parole, all'«Annunziata» di Antonello, quella che ha casa all'Abatellis. Tornando alle donne - ma sì, chiamiamole pure così - ci sono le signore di Bacco, autrici di una rivoluzione con esiti ben diversi - fortunatamente - da quelle politiche. Imprenditrici, architette, modelle, attrici, manager, scrittrici, giornaliste. Sono: Stefania Auci, Giorgia Allegra, Celeste Bertolino, Alessia Bevilacqua Marcella Cannariato, Jennifer Casa, Barbara Cittadini, Maria Grazia Cucinotta, Ines Curella, Patrizia Di Benedetto, Patrizia Di Dio, Irene Di Gaetano Firriato, Silvia Dragotta, Carmela Faro, Lavinia Fici, Natalia Fici, Marcella Gennarino, Maria Giovanna Gulino, Nadia La Malfa, Roberta Procida e Alessia Sottile. Poi, al centro fisico del volume, c'è Pantelleria, che non sai se inserire tra le «fimmine» o tra i paesaggi.

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