Una mostra che racconta "Una vita in cronaca (per non dimenticare)" è stata inaugurata oggi ed è tra le iniziative collegate al premio intestato a Mario Francese (e al figlio Giuseppe), il cronista del Giornale di Sicilia ucciso dalla mafia 40 anni fa.
La mostra, composta da 28 pannelli, sarà ospitata fino al 24 febbraio da "No mafia memorial" di Palermo. L'allestimento è stato curato dagli studenti del liceo artistico Damiani Almeyda di Palermo, uno degli istituti che ha partecipato alla sezione scuola del premio Francese.
Delegazioni di alunni delle scuole che hanno aderito presenti all'inaugurazione. Immagini e parole della mostra si ricollegano a un'analoga esposizione andata organizzata nel 2000 dopo un lungo silenzio sulla vicenda del giornalista ucciso. Francese è stato uno dei più autorevoli e ultimi testimoni del giornalismo d'inchiesta. Il suo omicidio inaugurò la strategia di morte dei corleonesi contro gli uomini liberi (giornalisti, magistrati, politici) che si opponevano allo strapotere mafioso.
Sempre oggi, a cura dell'Unione cronisti italiani, si terrà alle ore 16 nella sede dell'Assostampa siciliana un convegno ("Mario Francese e il coraggio di raccontare la mafia. Da Siracusa a Palermo, 40 anni dopo") al quale interverranno tra gli altri il presidente dell'Ordina nazionale dei giornalisti Carlo Verna, Franco Nicastro, Roberto Ginex, Felice Cavallaro. Le conclusioni sono affidate al presidente nazionale dell'Unci, Alessandro Galimberti. L'attore Salvo Piparo leggerà un articolo del cronista ucciso.
"Con Mario Francese - dice il figlio Giulio presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia - si intendono ricordare i valori del mestiere di giornalista, fatto di sudore, sacrifici, impegno civile, voglia di sapere e di raccontare".
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