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Peppino Impastato, 40 anni dopo il delitto di mafia: il programma degli eventi a Cinisi

Felicia e Peppino Impastato

Sono trascorsi 40 anni da quel 9 maggio 1978 in cui il giornalista e attivista Peppino Impastato veniva ucciso dalla mafia. L'accertamento della matrice mafiosa e la condanna del mandante del delitto, Gaetano Badalamenti, arrivarono quasi 25 anni dopo.

Quest'anno per il 40° anniversario dell'omicidio del "ribelle" di Cinisi, tante le iniziative organizzate dalla "Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato". È il momento del "passaggio del testimone alle generazioni più giovani", ha detto Giovanni Impastato, che con la mamma Felicia (scomparsa il 7 dicembre 2004) ha combattuto per avere giustizia sull'assassinio del fratello Peppino.

"Siamo riusciti a tenere il ricordo di mio fratello vivo per 40 anni, ma ora questo non basta - dice Giovanni Impastato - adesso dobbiamo consegnare il passaggio di testimone alle generazioni più giovani, un messaggio educativo e di impegno contro la negazione dei diritti, nel rispetto della dignità umana".

In collaborazione col CRICD (Centro Regionale per l’Inventariazione, la Catalogazione e la Documentazione) dell'assessorato regionale ai Beni culturali, fino a venerdì, dalle 9 alle 13, il casolare rurale in cui  venne ucciso Peppino Impastato resterà aperto al pubblico.

Dalle ore 10, davanti al casolare si svolgerà un presidio commemorativo. Segue la premiazione dei vincitori del Bando Scuole, concorso emanato nell'ambito del progetto "Azioniamo la memoria. Quarant'anni senza Peppino Impastato", al quale  hanno partecipato 65 scuole provenienti da ogni regione d'Italia, Campania, Puglia, Lombardia e naturalmente la Sicilia.

Nel pomeriggio, alle 16, la marcia da “Radio aut", quindi da Terrasini, fino alla “Casa Memoria Impastato”, a cui - come ogni anno - parteciperanno associazioni, studenti e istituzioni. Previsto un collegamento con la famiglia di Giulio Regeni e l'avvocato Alessandra Ballerini.

Domani, giovedì 10 maggio, un raduno in vespa da Cinisi a Corleone fino a Portella della Ginestra, per riappropriarsi di quei luoghi dove per anni i diritti sono stati negati per volontà di boss come Provenzano, Riina e Bagarella. È l'iniziativa organizzata dal "Vespa club Valdera" con Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e Libera. Si partirà da Cinisi alle 8.30, poi l'arrivo in piazza Marconi a Corleone e il saluto della commissaria Giovanna Termini al centro sociale intitolato al piccolo Di Matteo.

"Ci sarà un incontro al laboratorio della legalità in via Colletto che si trova in un bene confiscato a Provenzano - spiega Pippo Cipriani, di Lega coop Sicilia, uno dei sindaci antimafia - ricorderemo Di Matteo e Impastato in un ideale collegamento tra due realtà sofferte e ferite dalla violenza mafiosa, come Cinisi e Corleone, percorrendo simbolicamente quella via fatta per anni da Riina e Bagarella, in una nuova mappa di riappropriazione dei luoghi prima negati allo sviluppo ora restituiti alla comunità". Alle 12.30 il pranzo nella sede della coop"Lavoro e non solo" di Corleone, poi partenza da Corleone verso Portella della Ginestra per ricordare "chi ha perso la vita per chiedere quanto gli spettava di diritto".

L'11 maggio, alle ore 21, sempre all'interno del casolare verrà messa in scena la pièce teatrale “Lamentu per la morte di Peppino Impastato”, alla presenza dell'assessore dei Beni culturali, Sebastiano Tusa. Scritto da Valeria Siracusa con la regia di Roberto Greco, "Lamentu" racconta la storia di Peppino Impastato. La voce narrante è di Marika Pugliatti mentre il commento musicale è composto da Lello Analfino oltre che da brani di artisti che lo stesso Peppino Impastato trasmetteva da Radio Aut assieme ai suoi compagni di lotta.

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