PALERMO. Debutta domenica 25 marzo al Politeama Garibaldi di Palermo alle ore 18 lo spettacolo "Il bambino Giovanni Falcone", musica di Giuseppe Mazzamuto dal libro di Angelo Di Liberto, con l'Orchestra Giovanile Siciliana e il Coro Voci Bianche Foss diretti da Gaetano Randazzo, e la regia di Silvia Alù. Repliche per le scuole lunedì 26 e martedì 27 marzo alle ore 9,30 e 11,30.
Dell'uomo Giovanni Falcone, del magistrato, di quell'eroe di Palermo come spesso viene erroneamente definito, ucciso dalla mafia il 23 maggio 1992 , conosciamo ogni cosa. Del picciriddu, della sua infanzia, dei timori che ogni bambino ha, invece, davvero poco o nulla. "Il bambino Giovanni Falcone" di Angelo Di Liberto (Edito da Mondadori) con una forma inedita, quasi fiabesca, restituisce luce e storia al periodo in cui Giovanni inizia a formarsi uomo. Dalla sua infanzia, a partire da quando ha appena 7 anni. Poche pagine per raccontare una storia, o una fiaba che, con la sua semplicità, può arrivare ai bambini, ma che con la sua profondità, e un gioco di simboli e simbologie, può farci riflettere, andare oltre le immagini e dare una nuova lettura al testo.
"Non si è mai troppo piccoli o troppo deboli per stare dalla parte del bene". Così scrive Maria Falcone nella Prefazione del libro. Ed è proprio da questa frase che si potrebbe partire per una effettiva promozione del libro nelle scuole. Giovanni Falcone era un bambino un po' introverso, forse solitario. Leggeva libri di avventura, come i "Quarantacinque" di Alexandre Dumas. Si accontentava di giocare con la sua spada ricavata dal piede di una vecchia sedia di legno. Gli piaceva combattere contro il suo ficus. Un bambino semplice. Un bambino come tanti.
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