PALERMO. Un concerto per orchestra di ottanta chitarre elettriche, venti bassi elettrici e batteria con le musiche di Michele Tadini ispirate a “Siamo soli" di Vasco Rossi. “Summerwhere”, la stagione estiva del Teatro Massimo, parte con “In a blink of a night” in programma domani, domani alle 18.30. Sul podio il direttore e compositore Tonino Battista, chitarra elettrica solista Luca Nostro, entrambi del PMCE, Parco della Musica Contemporanea Ensemble di Roma. Il maestro è il direttore stabile dal 2009, Luca Nostro è il primo chitarrista. Intorno a loro cento musicisti che hanno risposto alla call del Teatro Massimo: studenti di scuole di musica, chitarristi professionisti, appassionati dello strumento che si sono preparati sullo spartito messo a disposizione dal teatro. Uno degli eventi “partecipativi” del Massimo nei quali il pubblico diventa protagonista. Biglietto ridotto per chi ha il ticket di “Una marina di libri”, il Festival del libro in corso all’Orto botanico: basterà presentarsi con il ticket al botteghino del teatro. La musica di Michele Tadini è suonata in tutta Europa, in America, America Latina, Canada e Giappone, in importanti festival internazionali. Il compositore, che vive a Parigi, compone musica anche per il teatro, per istallazioni interattive, per video-artisti, pittori, registi e poeti. Nel 2008 ha vinto il Prix Italia con l’opera radiofonica “La Musica nascosta”. È coordinatore dell’Irmus, docente all’Accademia Internazionale della Musica e dal 2009 è professore di composizione e informatica musicale al Conservatorio nazionale superiore di Musica e Danza di Lione. “Scrivere per questa quantità estrema di corde – dice Tadini - è stato impetuosamente coinvolgente e altrettanto spossante. Molto di In a blink of a night è scritto con lo strumento tra le mani e innumerevoli sono state le ore e le intere giornate passate a suonare e a far nascere direttamente tra le dita, attraverso di esse, un tributo alla chitarra, al chitarrismo, e in modo diretto a certo rock, complesso. Tutto nasce dallo sviluppo di una sola cellula musicale tratto dalla canzone Siamo Soli di Vasco Rossi, una nota e una successione armonica di quattro accordi. La scrittura si è nutrita e costruita intorno alle mani, alle dita, allo strumento e al suo suono”.