CANNES. Sarà Indiana Productions, che verosimilmente avrà alla Mostra di Venezia il nuovo film di Paolo Virzì, a tentare l’impresa impossibile, ovvero ripercorrere le orme di un capolavoro come Il Gattopardo di Luchino Visconti dal romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Ma, nell’annunciare a Cannes l’ambiziosa operazione, i produttori chiariscono subito che «non ci sarà nessun possibile confronto diretto, sia perché un capolavoro non si riproduce, sia perché la nuova versione è concepita per la televisione e farà quindi diretto riferimento soltanto al romanzo». A sostenere l’operazione ci sono infatti sia l’erede dell’autore, Gioachino Lanza Tomasi (consulente e garante), sia Carlo Feltrinelli, la cui casa editrice detiene i diritti del "Gattopardo». La miniserie sarà girata in inglese e per questo prevede il coinvolgimento di sceneggiatori italiani e anglosassoni; svilupperà tutte le parti del romanzo che nel film di Visconti furono abbandonate per scelta (fermando la storia poco dopo la metà del manoscritto), ma avrà anche in questo caso un occhio di riguardo al rapporto tra il passato e il presente. "Nessuna frase meglio di quella che del Gattopardo è l’emblema - dicono i produttori - si addice meglio all’Italia contemporanea: 'Bisogna che tutto cambi perché tutto rimanga com'era'".