PALERMO. In corso Vittorio Emanuele, 353 rinasce Palazzo Gulì. I lavori di recupero architettonico e funzionale, risalgono al 2013, ma dopo l’ennesimo atto vandalico di distruzione, sono stati ultimamente ripristinati l’impianto elettrico, idrico e termico.
L’immobile è a lungo rimasto nel degrado più assoluto, fin quando nel 1993 fu acquistato dal Comune ed oggi riportato alla luce dopo il restauro costato tre milioni e 548 mila euro e affidato, dall’ufficio del Centro storico, alla ditta Sidoti costruzioni srl di Montagnareale, in provincia di Messina.
«Oggi il palazzo ospita gli uffici comunali - spiega Michele Di Rosa, funzionario di Città storica - mentre una parte è aperta al pubblico dove risiede l’Ufficio "Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia". I progettisti dei lavori, architetti Rosario Bondì e Francesco Maggio, hanno dovuto tenere conto dei percorsi interni, molto diversi da quelli per uso abitativo familiare. Infatti, il progetto prevede il recupero funzionale del corpo scala principale ma adeguandolo alle normative antincendio».
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