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Il premio Nobel Wole Soyinka diventa cittadino onorario di Palermo

PALERMO. Il premio Nobel Wole Soyinka cittadino onorario di Palermo.

Lo scrittore nigeriano – domani, ore 21.30 al Teatro Biondo di Palermo nell’ambito della seconda edizione del Festival delle Letterature Migranti – sarà protagonista di uno dei momenti più significativi della rassegna in programma fino a domenica.

Dopo il conferimento della cittadinanza onoraria Soyinka si confronterà su “destini e libertà” insieme al sindaco Leoluca Orlando e Alessandra Di Maio, curatrice italiana delle sue ultime opere Sul far del giorno (La nave di Teseo) e Migrazioni/Migrations (66th&2nd), in uscita proprio nei giorni palermitani dello scrittore.

Il Festival delle Letterature Migranti ha fortemente voluto Soyinka “nuovo cittadino” di Palermo, a 30 anni dal conferimento del Nobel (1986), per sottolineare come affermazione dei diritti negati, migrazione e accoglienza, lotta contro razzismo e dittature appartengono alla dignità di ogni uomo, in ogni epoca e sotto tutte le latitudini.

Wole Soyinka, nigeriano yoruba, classe 1934, premio Nobel per la Letteratura nel 1986, è una delle voci più potenti dell’Africa. Drammaturgo, poeta, romanziere e saggista, tra le sue opere teatrali più note La strada, La morte e il cavaliere del re, Il leone e la perla, Pazzi e specialisti e la sua riscrittura delle Baccanti. Tra le opere tradotte in italiano: Abiku e altre poesie, Ogun Abibiman, le raccolte di saggi Mito e letteratura nell’orizzonte culturale africano, Clima di paura, Il peso della memoria e Dell’Africa, i volumi autobiografici Aké e Isara, che coprono gli anni dell’infanzia, l’ormai classico L’uomo è morto, in cui racconta gli anni di carcere durante la guerra civile, appena ristampato in Italia, e il recente Sul far del giorno, pubblicato da La Nave di Teseo in concomitanza con il Festival delle Letterature Migranti. La sua ferma presa di posizione contro la dittatura militare di Abacha gli è costata una condanna a morte che lo ha costretto per anni all’esilio. Tornato nella sua terra, Soyinka ha continuato la sua attività di strenuo difensore dei diritti umani al di là di ogni confine.

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