PALERMO. Un film-documentario ambientato nella spiaggia di Mondello, che racconta il micro-mondo che “ruota” attorno alle storiche cabine della Italo-Belga. Il rito della vacanza al mare dei palermitani destinato a diventare studio antropologico e memoria visiva per le generazioni future. La prossima estate Mondello si trasformerà in set cinematografico, ma già da ora sono in corso le ricerche tra i bagnanti per la selezione dei personaggi. Ad occuparsene in prima persona il 27enne regista palermitano, Giovanni Totaro (laureato al Dams e diplomato al Centro sperimentale di cinematografia della Sicilia), in cerca anche di una produzione che finanzi le riprese e distribuisca il film. Le riprese sono in programma dall'1 giugno 2016 al 15 settembre, giorno in cui i bagnanti si augurano un “Buon Inverno”. È questo il titolo scelto da Totaro per il suo docu-film, che sarà messo in scena sulla scorta del cortometraggio da lui stesso realizzato nell’estate dello scorso anno. Lavoro, quest’ultimo, selezionato per la rassegna “Italian Doc Screenings” (sessione match making 2015), assieme ad altri nove documentari, su un totale di 35 progetti provenienti da 15 regioni diverse dell’Italia. La rassegna si terrà proprio a Palermo il 16 e 17 settembre prossimi all’Albergo delle Povere. “Questo cortometraggio – spiega Totaro – rappresenta una sorta di ‘quaderno di appunti’ per il film-documentario che intendo girare. L’obiettivo è quello di interpretare la realtà di Mondello, senza fermarsi ad un giudizio personale. Le capanne sulla spiaggia traducono l’esigenza delle famiglie palermitane a mare. Prima di demonizzarle è molto più interessante chiedersi per quale motivo questa forma di fruizione del mare da cento anni ha successo”. Secondo il regista palermitano “le capanne rendono Mondello unica: sono un tratto distintivo che connota la spiaggia nel panorama mondiale. Per questo paragonabile, ad esempio, al ‘Palio di Siena’. Ecco perché non ci si può fermare alla dualità del mi piace e non mi piace”. Dentro questa realtà unica – come se fosse incastonata in una “biglia di vetro” – ci sono personaggi e storie, che identificano l’essenza dei palermitani. “La cabina – argomenta Totaro – è ormai diventata tradizione, rito dell’estate, ma anche un bene familiare da curare e dare in eredità”. “Al di là delle diatribe che in questi anni ci sono state – conclude Gianni Castellucci, amministratore delegato della società Italo-Belga – le cabine a Mondello rappresentano un patrimonio storico e culturale per tutta la collettività. Un film che documenti questa realtà è senza dubbio un contributo importante per arricchire la memoria della borgata marinara di Mondello”.