PALERMO. Il più grande, il più ricco di specialità e più subtropicale Orto botanico d'Europa cambia direttore dopo un lungo periodo e cerca il rilancio puntando su una svolta direzionale che potrebbe dopo decenni di difficoltà e anche di disinteresse politico portare alla realizzazione di vecchi progetti mai attuati: l'ampliamento degli spazi, un quasi raddoppio dell'area attuale di dieci ettari con espansione verso la zona dell'ex gasometro. E ancora altri due progetti che in passato sono stati lanciati o sostenuti da ex presidenti della Regione siciliana, Matteo Graziano e Salvatore Cuffaro. Per la creazione di un grande Erbario mediterraneo e di un Orto mediterraneo sul versante della via Lincoln. Tre grandi progetti per il futuro, ne parla il direttore Francesco Maria Raimondo che guida l'Orto botanico dal 1990 al 1996 e successivamente dal 2004 fino ad oggi. In fase di pre-pensione il professor Raimondo - che è anche assessore comunale al Verde - sta per lasciare la qualifica e fra poche settimane il Dipartimento universitario STeBiCeF, Scienze Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche riunirà il suo consiglio, circa 140 docenti e ricercatori universitari che sceglieranno il nome del nuovo direttore e lo proporranno per la nomina al rettore dell'Università. Una elezione che avverrà fra poche settimane - entro il primo novembre il nuovo vertice dovrà essere designato - ma che finora non ha candidati e nemmeno papabili. «Non ci sono candidature, non ci sono cordate di voto, non è una elezione ma una designazione», spiegano il direttore uscente e il presidente del consiglio di Dipartimento, Giovanni Spinelli. «Il nuovo vertice sarà quasi certamente un docente di Botanica, uno dei 10-14 docenti di questo tipo di specializzazione del Dipartimento, scelto fra professori associati e ordinari». Non è escluso (ma nemmeno confermato) che la selezione avvenga per via gerarchica, per esempio con l'indicazione dell'attuale direttore del dipartimento STeBiCeF, appunto il professore Giovanni Spinelli. E probabilmente sarà compito del nuovo rettore dell'Università, Fabrizio Micari, quello di ufficializzare le decisioni del Dipartimento e nominare il nuovo direttore dell'Orto botanico: una realtà con bilancio autonomo - circa 59 mila euro l'anno - ma collegata al complesso universitario, con sette dipendenti tecnici e 22 operai agricoli stagionali. E nel futuro dei vecchi progetti sempre attuali c'è l’ampliamento in direzione gasometro, un complesso industriale in disuso, prevede il quasi raddoppio dell'area, da dieci a 16-17 sul lato di via Tiro a Segno, Una parte dei terreni appartiene al Comune di Palermo e una notevole area è di competenza Unicredit. Per rendere operativo questo progetto «occorrerebbe coalizzare le energie fra la Regione siciliana, il Comune di Palermo e Unicredit. È un progetto sostenuto in passato dalla amministrazione di Leoluca Orlando ma oggi - ammette il direttore uscente anche in qualità di assessore della stessa giunta Orlando - credo che l'ampliamento dell'Orto botanico non possa rientrare nelle priorità del Comune di Palermo». Il grande Erbario del mediterraneo e l'Orto del mediterraneo dovrebbero essere realizzati su terreni e nel complesso di grandi magazzini sulla via Lincoln: in parte questi sono già stati acquisiti dalla Regione proprio per realizzare questo progetto che è dell'Università di Palermo.