PALERMO. Si intitola "Il segreto dell'anfora" (Nuova Ipsa Editore) il nuovo libro di Salvatore Requirez, in libreria da oggi. La storia racconta di Raimondo Ruggeri allievo di Pitrè, nella Palermo dei primi anni del ’900. E' presuntuoso e forse un po’ arrogante, ma proprio per questo scopre un segreto sepolto da secoli tra le mura del carcere dello Steri. Nel XVI secolo, un ebreo, o almeno ritenuto tale, viene arrestato e torturato per eresia dalla Santa Inquisizione. Gli inquisitori sanno che quell’uomo possiede un tesoro nascosto da qualche parte e fanno di tutto per poter estorcergli l’esatta ubicazione. Ma Geremia Palumbo è stato previdente, ha nascosto un codice criptato dentro un’anfora destinata a suo figlio. La storia è una lotta contro enigmi che coinvolge intelligenze distanti trecento anni: da una parte gli inquisitori e gli affiliati assetati di potere e denaro, dall’altra Raimondo aiutato da due colleghi colti e curiosi che vengono ammaliati da una storia che non parla solo di una fortuna nascosta, ma anche d’amore, di povertà, di ingiustizie e della piccolezza dell’uomo di fronte ai massimi sistemi e al potere dominante della Chiesa. L’autore conduce il lettore da un periodo storico all’altro con cambi di registro, complice la sua profonda conoscenza della materia e l’ampio lavoro di documentazione. Viaggi in mare, pirati, deserti, cani famelici, tradimenti, sette segrete, streghe, pratiche di tortura di ogni tipo, alchimisti e indovini che lavorano nell’ombra… lasciano spazio, infine, al tema di fondo che reclama il bisogno di una giusta formazione culturale, morale e umana degli operatori religiosi, troppo spesso sopraffatta da perverse motivazioni e doppi scopi. Una storia che tiene col fiato sospeso fino alla scoperta del tanto ambito tesoro che nel frattempo ha cambiato la vita di tutti coloro che, nel corso dei secoli, ne sono venuti a contatto.