PALERMO. Si intitola «Mafia e coop rosse. Misteri, intrighi e depistaggi» ed è il libro scritto da Elio Sanfilippo, presidente di Legacoop Sicilia e Nino Caleca, assessore regionale all'Agricoltura (Editore istituto Poligrafico europeo, 168 pag., 12 euro). Il libro ricostruisce il clima politico e gli scenari conseguenti alla fine della Prima Repubblica e all'inizio delle indagini legate a Tangentopoli: dall'arresto, nel 1993, di Primo Greganti, noto alle cronache con l'appellativo di «compagno G», all'affermazione elettorale di Silvio Berlusconi e Forza Italia. «Il libro ha una visione di parte ma documentata» scrive Mauro Lusetti nella prefazione. Il volume esamina il ruolo delle coop e il sospetto di fondi versati all'estero, la zona grigia e i retroscena dell'omicidio di Pio La Torre, ma anche il ruolo dei Ciancimino nella trattativa Stato - mafia, e la guerra degli appalti; le 'faide interne al Pds e i contrasti tra le coop rosse e il movimento "La Rete" di Leoluca Orlando, fino al nuovo corso delle cooperative impegnate in Sicilia sul fronte antimafia e che gestiscono beni confiscati. «Troppo spesso la dizione "coop rosse" viene ripetuta a indicare in modo dispregiativo un'epoca ed un sistema di interessi e tangenti per finanziare la politica e il partito - aggiunge Lusetti - Questo libro dimostra, carte alla mano, con documenti storici, cronache giornalistiche e verbali di inchiesta, che tutto questo non c'è stato. E che quando c'è stato ha coinvolto individui, ma non il sistema, non la Lega delle cooperative. Racconta anche dei tentativi fatti da Legacoop e dalla sinistra per liberare l'economia dalla mafia». Il volume sarà presentato oggi, a Palermo, alle 17, nella sede della Società Siciliana per la Storia Patria, in Piazza San Domenico. A discuterne con gli autori saranno Davide Faraone, sottosegretario di Stato al ministero dell'Istruzione, Riccardo Arena, presidente Ordine dei giornalisti Sicilia, Fausto Raciti, segretario regionale Pd e Massimo Matteucci, presidente della coop di Ravenna Cmc (muratori e cementisti), coordinati dalla giornalista Gioia Sgarlata.