PALERMO. Dal cuore dell'Albergheria ai Cantieri culturali alla Zisa: un percorso ideale, fatto di riti e culti differenti, ha legato ieri a Palermo etnie diverse. Un filo dorato ha unito la celebrazione missionaria nella chiesa di San Nicolò alla festa delle luci induista, Divali. Un filo dorato che adornava gli abiti colorati delle donne in festa e che, in qualche modo, ha legato anche le storie luminose: storie di accoglienza e di integrazione.
Ieri negli occhi di mauriziani, tamil, ghanesi ma anche peruviani e nigeriani c'era il sorriso e la gratitudine. Vivere a Palermo per molti di loro è un dono. «Qui stiamo bene, ci sentiamo accolti», affermano. E il frutto di questa integrazione sono i loro figli che oggi sentono Palermo come la loro città. Sono quasi trentamila gli immigrati che risiedono nel capoluogo dell'Isola. Più di cento le etnie. E tutti convivono pacificamente in una terra che nella sua storia ha sempre saputo accogliere e «nutrire lo straniero», così come recita l'iscrizione sul bordo della conca del Genio di Palermo, il nume tutelare della città.
Nella chiesa di San Nicolò all'Albergheria, nel cuore del centro storico, in centinaia ieri hanno preso parte ad una celebrazione fatta di colori e voci diverse. Dalle letture in tamil ai canti peruviani, la messa è stata una festa. Una festa che ha visto la partecipazione di bambini e adulti: ghanesi, nigeriani, tamil, italiani. Tutti insieme in uno spazio unico. Una liturgia domenicale che ha parlato anche di una diversità dei popoli come risorsa. Il mese missionario, hanno ricordato più volte i sacerdoti all'altare, «ha l'obiettivo di mettere al centro della missione Gesù».
Ieri la parrocchia di San Nicolò di Bari in collaborazione con le suore missionarie comboniane e la cooperativa Terradamare, ha voluto celebrare «la gioia di vivere e la bellezza della diversità culturale presenti nel quartiere dell'Albergheria e nel mercato di Ballarò». Hanno partecipato le comunità del Ghana, dello Sri Lanka, del Perù, della Colombia e dell'Ecuador. C'è stato un pranzo comune e poi la gara di ballo e karaoke.
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