PALERMO. Sono nati dalle occasioni più diverse, sono testi letterari, più o meno noti, che vagano come isole in un arcipelago fluttuante, sparsi qua e là. Raccoglierli, farne un galleggiante unico, una canoa, una zattera, indirizzare le correnti cui da tempo erano affidati verso un'unica direzione è stata l'idea che ha portato alla realizzazione della “Mappa letteraria on line di Palermo”, uno spazio dove, mediante una serie di interconnessioni ipertestuali, il fruitore può sapere tutto su quei punti della città che sono stati oggetto di pagine letterarie. La mappa sarà inserita in un progetto multimediale curato dalla Kappaelle, da cui nascerà l'app mobile “City reading”, attraverso cui ogni utente potrà ricostruire il suo itinerario culturale della città. Le citazioni sono suddivise per tipologia letteraria e la navigazione per periodo storico. Domanda: possono scrittori, artisti e filosofi rivelarsi ottimi compagni per scoprire Palermo, come succede con l'affascinante urbanistica di Amsterdam e la scenografica bellezza di Madrid, colte nel loro incanto dagli sguardi di Flaubert e di Humbold, ma anche con il Lake District di Wordsworth, o con l'intenso cromatismo della Provenza di Van Gogh? La risposta è affermativa. Nella mappa letteraria di Palermo, il “Viaggio in Sicilia” porta Bernard Barenson a Monreale: «...visione anticipante del Paradiso, quanto la Gerusalemme tutta d'oro del libro degli Inni». Lodi sperticate quelle di Cesare Brandi di “Sicilia mia” per Palermo: «Neanche a Venezia i mosaici avranno maggiore fulgore, e in nessun luogo, neanche a Marrakech, splenderà l'architettura araba come nella Zisa, anche se in parte rovinata, nella Cappella Palatina, il cui soffitto è il più bel monumento arabo che esista al mondo». ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA