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L'omicidio di Palermo, lo zio della vittima: «Ha puntato la pistola pure sulla sorella di Paolo»

Secondo la testimonianza il gruppetto dello Zen presente in via Spinuzza sarebbe stato di «nove persone», tutte poi fuggite dopo la rissa e gli spari

Il locale di Palermo a pochi metri dal Teatro Massimo, nel cuore della movida, 'O Scruscio', di fronte al quale il 21enne Paolo Taormina è stato ucciso la notte scorsa con un colpo di pistola alla testa. PAlermo, 12 ottobre 2025. ANSA / RUGGERO FARKAS

«Dopo aver sparato a Paolo ha puntato la pistola a sua sorella». È il racconto shock di uno zio di Paolo Taormina, il ventunenne ucciso nella notte tra sabato 11 e domenica 12 ottobre. Per il suo omicidio è accusato Gaetano Maranzano, che ieri mattina è stato posto in stato di fermo dai carabinieri ed è in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

«Dai video - prosegue nel suo racconto lo zio della giovane vittima - si vede nitidamente il gesto di Gaetano Maranzano, 28 anni, (reo confesso dell’omicidio) che prima spara a Paolo e poi rivolge la pistola verso la sorella. Poi scappa via».

Il gruppetto dello Zen presente in via Spinuzza sarebbe stato di «nove persone», tutte poi fuggite dopo la rissa e gli spari.

In sede di interrogatorio con i carabinieri, Maranzano ha ammesso di avere sparato con la pistola e ucciso il ventunenne. Il ventottenne dello Zen, rintracciato dagli investigatori nella sua abitazione a Cruillas, ha detto ai militari di aver sparato alla tempia del ragazzo. Ma le risultanze investigative parlano chiaramente di un foro di entrata dalla nuca. «Maranzano ha confessato e senza la presenza di un legale - spiega l’avvocato Rosanna Vella, che l’avvocato con Luca Monteleone segue il caso - confermando poi tutto ciò che ha detto. La versione fornita ai carabinieri che Taormina avesse importunato in precedenza la compagna è confermata dai social», spiega l’avvocato. Maranzano non avrebbe però fornito la dinamica della sua fuga. O comunque non sarebbe sceso nei dettagli. «Quello che possiamo dire - prosegue l’avvocato Vella - è che non ha fatto accuse».

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