«Ho deciso di lasciarmi il passato alle spalle e di cambiare vita. Per questo motivo da qualche mese sto collaborando con la giustizia. Ammetto tutti i reati che mi vengono contestati nel processo e rinuncio all’assoluzione per due capi d’imputazione». In videocollegamento dal carcere, Vincenzo Petrocciani, 43 anni, ha reso dichiarazioni spontanee che segnano la prima, vera svolta del suo nuovo percorso da pentito. Il suo intervento è stato brevissimo, non più di un paio di minuti, il tempo necessario per confermare la scelta di assumersi ogni responsabilità: l’ex trafficante di cocaina, legato al mandamento di Brancaccio, ha riconosciuto tutte le accuse mosse nei suoi confronti per le quali è stato condannato a undici anni in primo grado nel processo Stirpe 2 che aveva portato a infliggere pene per oltre due secoli di carcere. Petrocciani sta affrontando i primi passaggi previsti per chi entra in un programma di protezione. Entro sei mesi dovrà raccontare tutto quello che sa ma, fino ad allora, il contenuto dei verbali resta coperto dal segreto istruttorio. Per il momento i documenti non sono ancora stati depositati e non sono accessibili neppure alle difese. Le dichiarazioni, raccolte finora dalla Procura, non confluiranno nel processo in corso, che lo vede imputato assieme ad altre 35 persone, ma potranno diventare la base di nuove indagini se troveranno riscontro. L'articolo completo sul Giornale di Sicilia in edicola e nell'edizione digitale.