Palermo

Mercoledì 08 Ottobre 2025

Morti sul lavoro, quattro nuovi indagati nell'inchiesta sulla strage di Casteldaccia

Parenti delle vittime del tragico incidente sul lavoro a Casteldaccia (Palermo), 06 maggio 2024. E' di cinque morti e due intossicati, uno dei quali in gravi condizioni, il bilancio definitivo della strage sul lavoro avvenuta a Casteldaccia./////Relatives of the victims of the tragic workplace accident in Casteldaccia, near Palermo, Sicily island, southern Italy 06 May 2024. The final toll of the workplace massacre which occurred in Casteldaccia is five dead and two intoxicated, one of whom is in serious condition.ANSA/IGOR PETYX

Ci sono quattro nuovi indagati nell’inchiesta sulla strage del lavoro di Casteldaccia in provincia di Palermo in cui morirono il 6 maggio dello scorso anno cinque operai durante i lavori di spurgo della condotta fognaria. La procura di Termini Imerese ha iscritto nel registro degli indagati quattro dipendenti dell’Amap, l’azienda partecipata del Comune di Palermo che si occupa delle forniture idriche. La procura guidata dalla procuratrice facente funzione Concetta Federico ha iscritto nel registro degli indagati la responsabile ufficio appalti Wanda Ilarda, il responsabile del procedimento Salvatore Rappa, li responsabile del servizio protezione e prevenzione Geri Costa e il responsabile dell’impianto di sollevamento di Casteldaccia Sergio Agati. Tutti dipendenti Amap, coinvolti, ognuno per le proprie mansioni, nell’operazione di spurgo di quel tratto di condotta fognaria. Le ipotesi di reato vanno a vario titolo, dall’omesso controllo alle violazioni in materia di appalti. Oltre ai quattro sono indagati già dalle settimane successive alla tragedia, Gaetano Rotolo l’ex dirigente Amap responsabile dei lavori, Giovanni Anselmo, l’amministratore unico della società Tek di San Cipirello, l’azienda aggiudicataria dell’appalto e Nicolò Di Salvo, contitolare della ditta Quadrifoglio, che aveva ottenuto la commessa da 100 mila euro in subappalto. Per loro il reato contestato è omicidio colposo plurimo in concorso con l’aggravante della violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Nella strage morirono Epifanio Alsazia, uno dei titolari della ditta Quadrifoglio di Partinico, Giuseppe Miraglia, Roberto Raneri, Ignazio Giordano e del lavoratore interinale di Amap Giuseppe La Barbera. In quattro sono scampati alla morte Giovanni D’Aleo, Paolo Sciortino, Giuseppe Scavuzzo, Domenico Viola.

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