Lo sciopero per Gaza ferma il Paese: oggi cortei in Sicilia. Università e trasporti nel mirino
Un weekend di fuoco nel segno dello slogan «Blocchiamo tutto». Lo sciopero generale di oggi e il corteo nazionale per Gaza previsto domani a Roma arrivano dopo una vigilia ad alta tensione, segnata da mobilitazioni in tutta Italia: università occupate, lezioni interrotte, linee ferroviarie bloccate e persino uno scontro in un liceo romano tra studenti pro-Pal e membri della comunità ebraica. La scintilla che ha alimentato le proteste è stata l’intercettazione da parte delle forze armate israeliane della Global Sumud Flotilla, imbarcazione con attivisti a bordo e aiuti diretti verso la Striscia di Gaza. Un episodio che ha infiammato le piazze, mettendo a dura prova il dispositivo messo a punto dal Viminale. Per questa settimana «calda» è stato imposto un blocco a permessi e licenze delle forze dell’ordine, con l’obiettivo di garantire una presenza massiccia di agenti. Lo scenario è quello anticipato nel corso della riunione di martedì scorso al ministero dell’Interno tra Matteo Piantedosi, prefetti e questori delle grandi città. «Dilagano iniziative estemporanee e non preannunciate, le più complicate da fronteggiare. Ma ci siamo organizzati», ha fatto sapere il ministro.
Università e trasporti nel mirino
La tensione è alta soprattutto negli atenei. A Roma un corteo dei collettivi studenteschi ha sfilato dalla Sapienza al Colosseo, mentre a Milano è stata occupata la Statale. Blocchi e occupazioni hanno interessato anche Bologna, Pisa, Lecce, Padova e Venezia. Nella Capitale, momenti di forte tensione davanti al liceo artistico Caravillani, che condivide l’ingresso con un tempio ebraico. Anche i trasporti sono stati duramente colpiti: a Trieste manifestanti hanno cercato di forzare l’ingresso della stazione ferroviaria, lanciando oggetti contro gli agenti e ferendo leggermente un poliziotto. A Firenze occupati i binari di Santa Maria Novella, a Livorno e Viareggio sospesa la circolazione ferroviaria. A Napoli i pro-Pal hanno tentato di sfondare i blocchi al porto, a Torino interrotti i voli per venti minuti dopo l’irruzione di una cinquantina di attivisti nell’area aeroportuale. A Bologna, infine, scontri tra studenti e carabinieri davanti alla stazione. Un antipasto di quello che potrebbe accadere oggi con lo sciopero generale che coinvolgerà tutta Italia.
Sicilia in piazza
«Si ferma anche la Sicilia domani per lo sciopero generale proclamato dalla Cgil a sostegno del popolo palestinese, contro l’aggressione alle navi civili di cittadini italiani che portano aiuti e affinché cessi la barbarie nella Striscia, ad opera dell’esercito israeliano. Ci saranno manifestazioni domattina, a partire dalle 9.30, nelle principali città dell’isola», annuncia la Cgil regionale. A Palermo il corteo partirà da piazza Giulio Cesare fino a piazza Indipendenza. Ad Agrigento il concentramento sarà nel piazzale Vittorio Emanuele, a Catania al porto in piazza Castello Ursino, a Caltanissetta in piazza Garibaldi, a Messina da piazza Antonello al Municipio, a Ragusa in piazza Matteotti, a Trapani in piazza Vittorio Veneto, mentre a Enna il corteo muoverà da piazza Europa verso il Municipio. Durante lo sciopero, la Cgil ha fatto sapere che «saranno garantite le prestazioni indispensabili, come stabilito dalle regolamentazioni di settore».
Le voci sindacali
Durissime le dichiarazioni della Cgil Sicilia. «L'aggressione alla missione di Global Sumud Flotilla che puntava all’apertura di un varco umanitario – afferma il segretario generale Alfio Mannino – è un fatto di inaudita gravità. Questo per negare la possibilità di portare aiuti e sostegno a un popolo martoriato e vittima di un genocidio portato avanti con sistematicità dal governo israeliano. Questa barbarie deve finire. La Cgil proseguirà con le azioni di mobilitazione per segnalare che c’è un popolo che dice basta e chiede tutte le azioni possibili per fermare il massacro a Gaza». Sulla stessa linea Mario Ridulfo, segretario generale Cgil Palermo: «È uno sciopero proclamato dalla Cgil e da diverse sigle sindacali che ci vedrà domani tutti insieme, Cgil, Usb, Cub, Confederazione Cobas, in piazza a Palermo. È la risposta al genocidio palestinese, al blocco delle imbarcazioni degli attivisti e dei pacifisti diretti a Gaza e fa leva sulla difesa dei principi costituzionali. Lo sciopero chiama alla partecipazione tutti i lavoratori e le lavoratrici, i pensionati, gli studenti perché richiama il dovere di essere attivisti tutti». Ridulfo rilancia anche un appello alla mobilitazione diffusa: «Invitiamo i commercianti ad abbassare le saracinesche, le casalinghe a venire al corteo, i disoccupati a scendere in piazza. Lo sciopero è un sacrificio ma è l’unica arma di cui disponiamo per fare pressione sui governi, a cominciare da quello italiano, che se non intervengono sono complici». La Sicilia, dunque, si prepara a vivere una giornata di forte partecipazione e tensione, in linea con il resto del Paese, in nome della solidarietà al popolo palestinese e con la volontà di dare un segnale politico chiaro.
Il Garante e il Governo
Matteo Salvini propone «una revisione della normativa vigente sugli scioperi e in particolare delle sanzioni previste per chi incrocia le braccia senza rispettare le regole». Per il garante questo sciopero generale senza preavviso è ingiustificato perché non rientra nei casi di «difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori». Ma per Landini si riscontra la prima fattispecie: «Non si stanno rispettando le nostre norme costituzionali» e non sono tutelati «nostri connazionali arrestati in acque libere», spiega confermando l’agitazione e annunciando l’impugnazione della delibera della Commissione di garanzia e di eventuali sanzioni. Salvini evita la precettazione: «Nessuna prova di forza», perché così «non risolve il problema ma si alimenta il clima già avvelenato in modo irresponsabile», spiegano dal Mit.