
«Questi giorni sono stati difficili per tutti noi. Le notizie che hanno riguardato la Samot ci hanno profondamente colpito. La nostra forza non dipende da una sola persona, ma dal lavoro quotidiano che ciascuno svolge accanto ai pazienti e alle loro famiglie. È questo il cuore della nostra identità. Non ho potuto rispondere alle domande dei giornalisti, per rispetto dell’iter giudiziario e per la mancanza di notizie ufficiali». Lo dice Giorgio Trizzino ex deputato M5s e fondatore della Samot, commentando gli arresti per corruzione del ragioniere-commercialista Samot Mario Lupo e di Francesco Cerrito, dirigente del dipartimento Integrazione assistenza sociosanitaria dell’Asp di Palermo.
Lupo e Cerrito sono stati arrestati in flagranza venerdì scorso: la polizia li ha bloccati nel viale interno dell’ex manicomio, in via Pindemonte, mentre Lupo, presidente di Samot e Adi, consegnava a Cerrito una bomboniera, contenente duemila euro in contanti. Stamattina nel carcere Pagliarelli si terrà l’udienza di convalida del gip Giuseppina Zampino. Entrambi sabato sono stati interrogati dai pm Andrea Zoppi e Giacomo Brandini e hanno fatto ammissioni, ritenute parziali da chi indaga.
«Alcuni articoli riportano che la motivazione del reato sarebbe legata a una presunta necessità di ridurre i ritardi nei pagamenti - aggiunge Trizzino - resta nostro dovere attendere gli accertamenti della magistratura, evitando giudizi affrettati. Oggi più che mai restiamo uniti. È grazie alla vostra professionalità e umanità che la Samot rimane un punto di riferimento».
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