Palermo

Martedì 23 Settembre 2025

Palermo, l'appello per la famiglia dell'uomo ucciso dal cognato: «Un aiuto alla vedova per mantenere i due figli»

Lanciano un appello gli amici e i familiari di Stefano Gaglio, l’uomo di 39 anni, padre di due figli, ucciso a Palermo il 15 settembre scorso dal cognato, Giuseppe Cangemi, di 62 anni, che ha confessato l’omicidio. La compagna, sorella della moglie dell’assassino, è senza lavoro e non è in grado di mantenere i due bambini: per questo altri parenti e amici hanno lanciato un appello al sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, affinchè aiuti la vedova, rimasta del tutto priva di mezzi di sostentamento. «Un gesto di solidarietà concreta» è ciò che viene invocato da parte dell’amministrazione comunale. Intanto domani mattina, nella chiesa di Santa Cristina, nel quartiere di Borgo Nuovo, in cui risiedeva Gaglio, dipendente come magazziniere di una farmacia nel rione della Zisa, si svolgeranno i funerali dell’uomo ucciso da Cangemi: le immagini delle telecamere di sorveglianza proprio della farmacia del Sacro Cuore hanno ripreso la scena terribile dell’esplosione dei colpi da parte dell’operaio della Rap. Il movente sarebbe legato a motivi di interesse legati all’intestazione di una casa. Cangemi, il cui legale sta valutando se chiedere la perizia psichiatrica, ha detto di avere trovato la pistola in un cestino dei rifiuti, versione resa ancor meno credibile dall’esito dell’autopsia sul corpo della vittima, che ha dimostrato come il killer, per quanto apparentemente improvvisato, abbia centrato Gaglio con tutti e quattro i colpi esplosi da distanza ravvicinata, dimostrando così di saper sparare molto bene.

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