Palermo

Lunedì 15 Settembre 2025

L'omicidio di Palermo, Luca Casarini: «Quegli spari a cento metri da me»

Luca Casarini durante una conferenza stampa organizzata sulla nave Mare Jonio del progetto "Mediterranea", approdata a Palermo dopo che il 3 ottobre scorso era salpata da Augusta per monitorare il Canale di Sicilia percorso dalle barche dei migranti, 16 ottobre 2018. La nave ha concluso la prima missione e si appresta, entro una settimana, a riprendere il mare. ANSA / IGOR PETYX

«Stamattina, a cento metri da dove abito, hanno ucciso un uomo a colpi di pistola. Non so niente di perchè e per che cosa. Solo che mi ha fatto effetto sentire i colpi, distintamente, uno due tre quattro. Ho pensato subito che fosse una pistola che stava sparando. Eppure qui, da queste parti, di botti è un continuo. Che sia per un compleanno, un matrimonio o un detenuto liberato, o perchè è arrivata la merce, qua è un continuo....». Così Luca Casarini, in riferimento all’omicidio di stamane a Palermo, davanti auna farmacia di piazza Principe di Camporeale. «Eppure quei colpi - aggiunge - li ho riconosciuti subito. Seri, secchi, distanziati solo dal tempo che ci mette l’indice a premere di nuovo. Sentivo che erano colpi dritti, sparati da un metro da terra, non come quelli dei fuochi che esplodono in alto. 'Qualcuno si è fatto malè, ho pensato, e ci è voluto poco per capire che avevo ragione: un quarto d’ora, e l’elicottero volteggiava così vicino alle case che i vasi di fiori del vicino sono volati. Quei colpi secchi mi hanno ricordato quella volta che li ho sentiti così vicini, cento metri, a Ramallah».

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