
«Stamattina, a cento metri da dove abito, hanno ucciso un uomo a colpi di pistola. Non so niente di perchè e per che cosa. Solo che mi ha fatto effetto sentire i colpi, distintamente, uno due tre quattro. Ho pensato subito che fosse una pistola che stava sparando. Eppure qui, da queste parti, di botti è un continuo. Che sia per un compleanno, un matrimonio o un detenuto liberato, o perchè è arrivata la merce, qua è un continuo....». Così Luca Casarini, in riferimento all’omicidio di stamane a Palermo, davanti auna farmacia di piazza Principe di Camporeale.
«Eppure quei colpi - aggiunge - li ho riconosciuti subito. Seri, secchi, distanziati solo dal tempo che ci mette l’indice a premere di nuovo. Sentivo che erano colpi dritti, sparati da un metro da terra, non come quelli dei fuochi che esplodono in alto. 'Qualcuno si è fatto malè, ho pensato, e ci è voluto poco per capire che avevo ragione: un quarto d’ora, e l’elicottero volteggiava così vicino alle case che i vasi di fiori del vicino sono volati. Quei colpi secchi mi hanno ricordato quella volta che li ho sentiti così vicini, cento metri, a Ramallah».
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