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La rete ospedaliera va avanti: Schifani ha il sì degli alleati

Adesso si passa alla fase finale, con l’approvazione formale prevista entro il 30 settembre

Sono stati inaugurati oggi, a quasi 100 giorni dalla grande deadline del Giubileo, alla presenza del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, del presidente del Municipio XIV, Marco Della Porta, e del commissario della Asl Roma 1, Giuseppe Quintavalle, 77 posti letto di degenza del San Filippo Neri, 09 settembre 2024. I nuovi reparti sono nella palazzina B dell'ospedale e in particolare riguardano specialità di Neurochirurgia, Chirurgia vascolare, Otorinolaringoiatria e Cardiologia con un totale di 19 posti letto per piano e di 20 posti letto di Terapia Intensiva e Sub Intensiva, quest'ultima per i pazienti di complessità intermedia, nella adiacente Palazzina C. NPK ANSA / Ufficio Stampa Regione Lazio +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Seppure con qualche distinguo, il governo ha ottenuto ieri in commissione Sanità all’Ars il via libera politico alla nuova rete ospedaliera dalla gran parte della maggioranza. Dc, Lega e ovviamente Forza Italia hanno anticipato il voto favorevole all’ultima versione del piano proposta dall’assessore Daniela Faraoni. In posizione più critica è rimasta Fratelli d’Italia.

Ma adesso si passa alla fase finale, con l’approvazione formale prevista entro il 30 settembre.

È stata una giornata lunghissima in commissione, iniziata intorno alle 10,30 e finita alle 15. La Faraoni ha illustrato la quarta versione della riscrittura della mappa di reparti e posti letto negli ospedali. Dal punto di vista statistico è stato confermato il taglio di 367 postazioni per ricoveri a fronte di altre 13 mila circa che restano attive nel pubblico.

Ma l’assessore ha puntato soprattutto a rassicurare i pezzi di maggioranza che temono un ridimensionamento dei piccoli ospedali di provincia. «Nessuno chiuderà - ha esordito la Faraoni -. Tutti manterranno i posti letto legati al sistema dell’emergenza e a reparti chiave o che hanno una tradizione in quel particolare presidio.

Tutte le altre prestazioni le garantiremo in day service e penso alle terapie oncologiche, all’oculistica (compreso gli interventi di cataratta), alla gastroenterologia e alla cardiologia». In pratica i piccoli ospedali resteranno una sorta di front hoffice della sanità sul territorio e per prestazioni più importanti dirotteranno i pazienti nei grandi centri.

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