
L’aria si surriscalda. Già lo slogan in assemblea era eloquente: «Giù le mani dalla polizia municipale». Se c’erano dubbi sulla posizione dei vigili urbani rispetto all’ipotesi di restituzione della quota in eccesso di lavoro supplementare pagato dall’amministrazione, ieri sono stati dissipati da un «no» grande come una casa.
La partecipazione alla riunione indetta da Csa-Cisal, Cisl-Fp e Uil-Fpl è stata abbastanza folta. Agenti convocati di primo mattino, una iniziativa che, peraltro, ha inevitabilmente avuto refluenze sui servizi in città. Ma intanto parte un esposto diretto in Procura e alla Corte dei conti.
Posizioni polarizzate
La questione giorno dopo giorno diventa più polarizzata. Nessuno vuole ammettere che ci siano stati errori nelle procedure con cui sono stati pensati e realizzati quelli che il decreto del Viminale prevedeva come progetti si sicurezza urbana (un milione all’anno per tre anni 2024-2026).
Né, d’altra parte, gli uffici contabili di via Roma cedono di un millimetro: i soldi versati in eccesso vanno recuperati «con immediatezza». Un’indicazione, peraltro, arrivata anche dalla prefettura che ora preme e insiste per avere una nuova rendicontazione aggiornata («con ogni consentita urgenza») entro la fine del mese, dopo il parere dell’Aran che ha in sostanza aderito alla interpretazione secondo cui le ore di straordinario vanno calcolate secondo il valore previsto dal contratto nazionale di lavoro.
Mentre in questo caso le liquidazioni erano state sensibilmente aumentate secondo uno schema elaborato dal comandante, Angelo Colucciello.
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