
Il tribunale del riesame di Palermo ha disposto che Giacomo Vitale Pecoraro, indagato per l’omicidio di Francesco Dino avvenuto il 7 agosto a Filaga, frazione di Prizzi, resti in carcere. I giudici hanno ordinato il trasferimento dell’uomo in un istituto penitenziario dotato di reparto di osservazione psichiatrica, per consentire la valutazione da parte dei sanitari competenti.
Pecoraro, nato a Palazzo Adriano e residente a Filaga, è difeso dall’avvocato Gaetano La Venuta. Il legale aveva presentato ricorso al Tribunale della Libertà chiedendo la revoca della misura cautelare in carcere e, parallelamente, al gip di Termini Imerese l’esecuzione di una perizia psichiatrica forense per accertare se, al momento del delitto, l’indagato fosse incapace di intendere e di volere e se oggi sia in grado di partecipare coscientemente al processo.
Il gip Alessandra Marino ha accolto la richiesta disponendo un incidente probatorio con la nomina di uno psichiatra di Trapani incaricato delle valutazioni cliniche. Secondo la difesa, Pecoraro sarebbe affetto da schizofrenia cronica già accertata ed era in cura, ma aveva saltato alcune sedute terapeutiche nei mesi precedenti al delitto.
In attesa dell’esito della perizia, resteranno decisivi gli accertamenti affidati ai carabinieri del Ris: dalla ricerca di tracce di sangue lasciate dall’assassino all’interno della Fiat 500 usata per la fuga, fino al confronto del Dna della vittima e dell’indagato con i reperti raccolti nell’auto.
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