Gli avvocati delle vittime di violenza: «Nessuna comunicazione ufficiale, servono fatti»
Dopo l’annuncio della Regione sulle prime assunzioni di vittime di violenza sfregiate al volto, arrivano le perplessità degli avvocati Francesco Leone e Simona Fell, che assistono una delle donne indicate tra le possibili beneficiarie. «Siamo felicissimi per le parole del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani sull'assunzione delle prime vittime di violenza in applicazione della legge regionale a tutela delle vittime e dei familiari dei femminicidi. Tuttavia, non possiamo non evidenziare che né alla nostra assistita né tantomeno al nostro studio legale è pervenuta alcuna risposta ufficiale all’istanza già presentata. Ci auguriamo, quindi, che alle parole seguano presto i fatti, così da restituire davvero dignità e prospettiva di vita alle donne che hanno subito violenze e ai familiari delle vittime», dichiarano i legali. Ma non è tutto. Gli avvocati sottolineano anche i limiti della normativa, approvata a gennaio e resa retroattiva a giugno: «Prevedere che le vittime o gli eredi debbano non solo essere residenti in Sicilia, ma anche che la violenza o il delitto siano stati commessi sul territorio siciliano, appare un vincolo assurdo e discriminatorio. Se la violenza avvenisse, ad esempio, a Villa San Giovanni, già non spetterebbe più nulla. Crediamo che tale limite vada superato e abolito nell’ottica di una reale e più ampia tutela, che non guardi ai confini territoriali ma ai diritti e ai bisogni delle persone colpite».