Palermo

Giovedì 11 Settembre 2025

Gli avvocati delle vittime di violenza: «Nessuna comunicazione ufficiale, servono fatti»

La combo mostra Francesca Donato e Angelo Onorato.È stato trovato morto a Palermo Angelo Onorato, architetto, titolare di un negozio di arredamenti e marito dell'eurodeputata della Democrazia Cristiana Sicilia Francesca Donato. Il corpo era nella sua auto, con una fascetta al collo e ferite da arma da fuoco. La moglie non aveva notizie di lui dalle 11. Avrebbe avuto un appuntamento con qualcuno nei pressi di via Ugo La Malfa dove è stata trovata l'auto. Onorato due anni fa si candidò con la Dc di Cuffaro alle Regionali in Sicilia. La moglie è stata eletta al Parlamento di Strasburgo nel 2019 con la Lega ed è poi passata alla dc Sicilia. +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK +++

Dopo l’annuncio della Regione sulle prime assunzioni di vittime di violenza sfregiate al volto, arrivano le perplessità degli avvocati Francesco Leone e Simona Fell, che assistono una delle donne indicate tra le possibili beneficiarie. «Siamo felicissimi per le parole del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani sull'assunzione delle prime vittime di violenza in applicazione della legge regionale a tutela delle vittime e dei familiari dei femminicidi. Tuttavia, non possiamo non evidenziare che né alla nostra assistita né tantomeno al nostro studio legale è pervenuta alcuna risposta ufficiale all’istanza già presentata. Ci auguriamo, quindi, che alle parole seguano presto i fatti, così da restituire davvero dignità e prospettiva di vita alle donne che hanno subito violenze e ai familiari delle vittime», dichiarano i legali. Ma non è tutto. Gli avvocati sottolineano anche i limiti della normativa, approvata a gennaio e resa retroattiva a giugno: «Prevedere che le vittime o gli eredi debbano non solo essere residenti in Sicilia, ma anche che la violenza o il delitto siano stati commessi sul territorio siciliano, appare un vincolo assurdo e discriminatorio. Se la violenza avvenisse, ad esempio, a Villa San Giovanni, già non spetterebbe più nulla. Crediamo che tale limite vada superato e abolito nell’ottica di una reale e più ampia tutela, che non guardi ai confini territoriali ma ai diritti e ai bisogni delle persone colpite».

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