
«Cosa possiamo pensare? È uno schifo, davvero uno schifo. Da cittadino sono indignato. Aspetto soltanto giustizia, nient’altro». Giacomo Miceli (sotto nella foto), papà di Andrea, uno dei tre giovani uccisi il 27 aprile nella strage di Monreale, fatica a contenere l’amarezza. Lo screenshot con rosario al collo e sorriso beffardo della videochiamata dal carcere di Salvatore Calvaruso, ritenuto uno dei killer della sparatoria di quella notte, ha riacceso il dolore e le polemiche. Come anticipato ieri dal nostro giornale, si tratta di un colloquio consentito ai detenuti, ma ciò che ha indignato è lo scatto poi finito sui social, che ha ferito ancora una volta le famiglie delle vittime. E il dolore torna al Far West di via Benedetto D’Acquisto quando, assieme ad Andrea, persero la vita Salvatore Turdo e Massimo Pirozzo, raggiunti dai colpi di pistola esplosi durante la lite degenerata in massacro.
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A rendere lo scatto ancora più insopportabile è il fatto che a diffonderlo è stato un amico di Calvaruso, un ragazzino collegato dall’altra parte del telefono che lo ha fotografato e messo sui social. Un gesto che, con una leggerezza inaccettabile, ha finito per trasformarsi in uno sfregio. E in un altro passaggio Miceli dice: «Mio figlio ucciso e lui si diverte, la sua immagine col rosario al collo la pubblicano pure. Tutti uguali, dai genitori agli amici»
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