Palermo

Sabato 23 Agosto 2025

Libero Grassi, le iniziative a 34 anni dall'omicidio

Libero Grassi

In occasione del XXXIV anniversario dell’omicidio di Libero Grassi, Addiopizzo e la famiglia dell’imprenditore assassinato da Cosa Nostra promuovono momenti ed iniziative in suo ricordo e della moglie Pina Maisano "A distanza di trentaquattro anni dal suo omicidio, Libero Grassi, l'imprenditore che nel 1991 con la sua pubblica resistenza alle estorsioni maturò in solitudine il coraggio di denunciare Cosa Nostra, sarebbe affiancato da centinaia di colleghi che in questi anni, con l’ausilio di Addiopizzo, si sono liberati da ogni forma di taglieggiamento - si legge nella nota - . Tuttavia il fenomeno delle estorsioni resta presente anche perché molti di coloro che pagano e non denunciano più che subire ricercano la messa a posto. Il pizzo più che generarsi da pressioni e intimidazioni costituisce, soprattutto, la contropartita che certuni commercianti e imprenditori corrispondono per relazioni di convenienza che condividono con Cosa nostra. Una dinamica che è sempre esistita ma che da tempo è prevalente rispetto ai casi di chi paga perché minacciato ed intimidito. Per questo la giornata del 29 agosto continua a essere un momento per interrogarsi su cosa sia rimasto dell’esempio di Libero Grassi, sul valore delle scelte di chi trova il coraggio di denunciare, sulle difficoltà che ancora si incontrano lungo tale percorso e sul tema ancora di attualità, viste le recenti vicende giudiziarie che interessano la politica siciliana, 'sulla qualità del consenso". "Dal cattivo consenso, indipendentemente se condizionato da fenomeno mafiosi, si generano - sosteneva Libero Grassi - 'cattive leggì e 'cattiva democrazià. Una dimensione che mortifica la cura del bene comune e quindi il perseguimento dell’interesse pubblico, in un circolo vizioso che chiama in causa tanto gli eletti quanto gli elettori. Di questi argomenti per la prima volta parlò l’imprenditore palermitano l’11 aprile 1991 alla trasmissione Samarcanda di Michele Santoro". In occasione del trentaquattresimo anniversario le iniziative si apriranno a Palermo, in via Alfieri alle 7,30 nel luogo dove si consumò l’omicidio dell’imprenditore tessile e in cui ogni anno la famiglia Grassi affigge il manifesto che rievoca le condizioni di isolamento e solitudine in cui maturò il delitto. A seguire, alle ore 10,00, presso la sala Lanza dell’Orto Botanico di Palermo si svolgerà un momento organizzato dall’Associazione "Parco Libero" nel quale oltre ad un punto della situazione sull'avanzamento dei lavori di bonifica dell’area di Acqua dei Corsari intitolata a Libero Grassi, sarà illustrato il progetto di rigenerazione urbana del parco. Il progetto ha infatti lo scopo di restituire alla città un’ampia zona della Costa Sud a lungo depredata e abbandonata, utilizzata come area di risulta negli anni del Sacco di Palermo. Nel pomeriggio, alle ore 15,00 si svolgerà l’VIII edizione dell’iniziativa "Vela per l’inclusione sociale". I bambini e le bambine dei quartieri Kalsa e Cep e le educatrici di Addiopizzo e del centro aggregativo "San Giovanni Apostolo - Cep", saliranno a bordo delle imbarcazioni dei soci della Lega Navale Italiana, tra cui Ionia 97 intitolata a Libero Grassi nell’ambito del progetto nazionale Mare di legalità. La barca a vela Bavaria 47, sequestrata dalla Guardia di Finanza nella costa ionica a seguito di un’operazione di lotta all’immigrazione clandestina. L'iniziativa finalizzata a favorire l’inclusione sociale si inserisce nell’ambito delle attività di educativa territoriale e inclusione sociale svolte da Addiopizzo nel quartiere Kalsa di Palermo. In serata alle 20,45 a Capaci, presso MuSt23-Museo stazione 23 maggio il dibattito "A trentaquattro anni dall’omicidio di Libero Grassi", nel quale interverranno i rappresentanti di Addiopizzo, Gabriele Lo Bello, giornalista Rai, Francesca Mazzocco, magistrato della DDA di Palermo e Massimo Mariani, prefetto di Palermo. A seguire la proiezione del docufilm "Io sono Libero". Il racconto degli ultimi otto mesi della vita dell’imprenditore siciliano Libero Grassi, dal giorno della pubblicazione della lettera al "Caro estorsore", in cui dichiara pubblicamente di non volere sottostare al pizzo, il suo omicidio e la nascita di Addiopizzo.    

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