
«Il passo indietro sulla differenziata e il termovalorizzatore che avanza raccontano una Palermo che meriterebbe un futuro e invece subisce un arretramento culturale e politico, anche e non solo sui rifiuti. Ci piacerebbe infatti avere ancora il dubbio su quale direzione stia intraprendendo l'amministrazione comunale nella gestione dei rifiuti, ma davanti al ritorno dei cassonetti a Borgo Nuovo, come già accaduto al Cep nell’ottobre 2024, al fallimento certamente non casuale della raccolta differenziata e al silenzio della Giunta sul progetto di termovalorizzatore a Bellolampo, la direzione appare purtroppo chiara: tornare indietro, come se Palermo non meritasse altro che discariche a cielo aperto e nuove ciminiere». Lo dichiarano le consigliere e i consiglieri comunali di opposizione al Comune di Palermo.
«Le risposte ricevute, sia da Rap che dall’assessore Alongi, si sono rivelate elusive, non forniscono i dati richiesti e soprattutto non chiariscono se l’amministrazione stia semplicemente subendo ancora una volta una decisione o se la stia condividendo. Questo silenzio pesa quanto una scelta politica. Quello che vediamo oggi, è un arretramento culturale e politico che si traduce in due fatti gravi: da un lato ci si arrende alle difficoltà, pure prevedibili, della differenziata e si torna all’indifferenziato, dall’altro si prepara il terreno all’idea arretrata e dannosa per la salute di costruire un termovalorizzatore. A questi due fatti gravi si affianca inevitabilmente il dubbio che la differenziata sia considerata affare da chi amministra: Palermo merita un futuro fatto di riduzione dei rifiuti, riciclo e tutela del proprio territorio. Invece l’amministrazione condanna la città a un doppio fallimento, trasformandola in laboratorio di arretratezza mentre i cittadini pagano in termini di salute, ambiente e dignità».
Le consigliere e i consiglieri comunali di opposizione al Comune di Palermo ricordano che «già in data 14 maggio 2025 avevano presentato un’interrogazione per chiedere dati e chiarimenti sui monitoraggi ambientali, sugli incendi di Bellolampo e sul ruolo del Comune rispetto alla costruzione e alla localizzazione del termovalorizzatore voluto dal Governo Schifani».
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