Palermo

Lunedì 18 Agosto 2025

Palermo, il murale di Schillaci circondato dai rifiuti

L’esultanza che riempì di gioia i cuori degli italiani e di orgoglio un intero popolo siciliano. Gli occhi della tigre, magnetici, dipinti su quello sfondo blu che lascia spazio ai ricordi e alle emozioni. Ma basta abbassare lo sguardo che tutto torna cupo e anche Totò Schillaci sembra essere dimenticato. Dove potrebbero giocare i bambini, magari con un pallone, sognando di diventare i numero 19 (la maglia del campione ai mondiali di 35 anni fa) del futuro, ci sono invece materiali di risulta, ingombranti e immondizia di ogni tipo. Abbandonati lì, proprio ai piedi del murale presentato in pompa magna poco più di 3 mesi fa. In alcuni punti ci sono anche tracce di cenere, segno che qualcuno ha dato fuoco a questi cumuli. Che si sono rigenerati nel giro di pochi giorni. Raccogliere questo tipo di rifiuti per la Rap diventa difficile: l’azienda di piazzetta Cairoli, già alle prese con emergenze quotidiane e a itinerari che non riesce a rispettare fino in fondo, è costretta a mettere in campo ruspe e mezzi straordinari e anche differenziare è un problema. Soprattutto se le montagne di spazzatura vengono date alle fiamme. In quel caso devono essere trattati come rifiuti speciali e l’iter per la raccolta e lo smaltimento si allunga inevitabilmente. Il tempo passa e in mezzo all’erba incolta si annidano sempre più cartacce, pezzi di legno, vecchi mobili, secchi di vernice e materiale edile, frutto di ristrutturazioni o demolizioni, che avrebbe dovuto seguire certamente un percorso di smaltimento diverso. E invece finisce ai piedi di un «monumento» che dovrebbe esaltare lo sport e la voglia di riscatto dei giovani. Mentre la Rap arranca, l’immagine dell’eroe di Italia ‘90 viene sporcata dall’incuria.

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