Palermo

Giovedì 14 Agosto 2025

Migranti, Sea Watch: «Ci avevano intimato di andare in Tunisia»

«Mentre una donna sulla Sea Watch5 era in travaglio da ore, con complicazioni che stavano mettendo a rischio la sua vita e quella del bambino, chiedevamo all’Italia di evacuarla d’urgenza in ospedale. Roma ci ha risposto di andare in Tunisia, minacciando sanzioni. La nostra presenza nel Mediterraneo è importante anche per questo: una mamma e quel bambino non ce l’avrebbero mai fatta se non li avessimo soccorsi e dato loro aiuto assistenza medica. A chi ci vuole lontani diciamo: non ci arrendiamo alla disumanità». Lo afferma la ong tedesca Sea Watch. La donna in stato di gravidanza al nono mese, a rischio per la rottura delle acque e altre complicazioni, è stata poi evacuata dalla Guardia costiera. «Adesso siamo in navigazione verso Salerno, dove arriveremo giovedì per sbarcare le 70 persone rimaste a bordo», aggiunge. A bordo del velivolo Seabird 3, l’equipaggio della Sea Watch ha avvistato un gommone in difficoltà: una persona era in acqua. «Una milizia libica, in contatto con Frontex - afferma la ong tedesca, li ha portati su una piattaforma petrolifera abbandonata. Siamo volati lì e abbiamo documentato la situazione dall’alto, sperando nella loro sopravvivenza».

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