
«Aveva tentato di ucciderlo già la sera prima, si era appostato sotto casa intorno alle 22, l'ho visto mentre stavo stendendo i panni. Lui è rimasto lì per un po' di tempo, fino a quando non mi ha visto e si è allontanato». A raccontare è la sorella di Francesco Dino, il bracciante agricolo di 57 anni ucciso giovedì mattina a Filaga, piccola frazione di Prizzi.
Secondo quanto racconta la donna, Giacomo Pecoraro, 26 anni, accusato di essere l'assassino del bracciante agricolo, mercoledì sera si sarebbe appostato sotto casa dell'uomo: sapeva che il cinquantasettenne avrebbe fatto rientro a quell'ora, ma la presenza della sorella di Dino avrebbe mandato in fumo i piani. Che sarebbero stati progettati da tempo. Il racconto della donna, infatti, «rafforza ancora di più la premeditazione - sottolinea Mario Bellavista, avvocato della signora - Pecoraro ha pianificato l'omicidio».
Il ventiseienne inoltre sarebbe stato in cura presso una struttura nel nord Italia, precisamente a Cremona. Dove però aveva saltato le ultime sedute. Pecoraro però non avrebbe avuto l'obbligo di presenza, anche se quest'ultimo dettaglio sarà oggetto di approfondimento nelle prossime ore.
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