Palermo

Mercoledì 06 Agosto 2025

Mattarella ricorda Gaetano Costa: fare memoria del suo sacrificio

Gaetano Costa

«Il 6 agosto richiama alla memoria l'attentato di mafia in cui, quarantacinque anni fa, perse la vita il Procuratore Gaetano Costa. Magistrato di alta preparazione professionale, di riconosciuta indipendenza e di grande equilibrio, Costa ha condotto delicate ed efficaci indagini sulle organizzazioni criminali operanti nel territorio siciliano, cogliendo, con lungimiranza, la complessità del fenomeno mafioso e la sua penetrazione nei pubblici poteri e nei sistemi socio-economici». Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Fare memoria del suo esempio - sottolinea - significa rinnovare la ferma adesione ai principi di giustizia e di legalità, condizione essenziale di ogni comunità autenticamente libera e democratica. In un anniversario che  interpella le coscienze di quanti hanno a cuore la difesa della nostra convivenza civile - conclude - desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e vicinanza della Repubblica ai suoi familiari, a coloro che lo hanno stimato e a quanti, in questi lunghi anni, ricordandone il rigore e il coraggio, hanno continuato la sua opera a favore della giustizia».

Schifani rende omaggio a Costa, Cassarà e Antiochia

«Oggi ricordiamo il procuratore Gaetano Costa, il vice questore Ninni Cassarà e l’agente Roberto Antiochia, caduti per mano mafiosa nelle estati del 1980 e del 1985. Servitori dello Stato di straordinaria dedizione, con ruoli e responsabilità diverse hanno operato con competenza e senso del dovere in anni particolarmente cruenti per il nostro territorio. Il ricordo di quegli eventi ci richiama alla necessità di continuare con determinazione il lavoro per garantire sicurezza, giustizia e legalità a tutti i cittadini. In questa giornata di memoria, rivolgo un pensiero di vicinanza e gratitudine alle loro famiglie, che hanno condiviso il peso di un sacrificio così grande». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

Lagalla: Costa, un grande servitore dello Stato

«La figura del giudice Gaetano Costa ci ricorda e ci insegna che non si può combattere la mafia senza assumersi responsabilità e che non basta dichiararsi antimafiosi se poi si resta silenti davanti alle ambiguità, alle connivenze, ai compromessi. A 45 anni dalla sua uccisione per mano mafiosa, Costa resta ancora oggi una delle testimonianze più limpide di cosa significhi servire lo Stato con coerenza. Gaetano Costa non fu ucciso solo dalla mafia, ma anche dall’isolamento». Lo ha detto il sindaco Roberto Lagalla ricordando la figura del giudice Costa assassinato dalla mafia. «Fu lasciato solo da colleghi che non vollero condividere la sua azione, da apparati che scelsero la prudenza, e da una società che all’epoca faticava ancora a riconoscere i volti del potere criminale. - ha aggiunto - La sua vita e la sua morte ci chiedono coerenza. E Palermo, nel suo nome, rinnova l’impegno a non dimenticare, ma soprattutto a non arretrare».

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