Si è svolta questa mattina la cerimonia commemorativa in ricordo dell’agente di polizia Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio uccisi dalla mafia il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini, sul lungomare Cristoforo Colombo. A deporre una corona di alloro sono stati il questore Maurizio Calvino, il prefetto di Palermo Massimo Mariani e i familiari delle vittime. A seguire nella cappella di San Michele Arcangelo della caserma Lungaro una santa messa in suffragio celebrata da don Luigi Ciotti e dal cappellano della polizia di Stato, don Massimiliano Purpura.
«Restituire questo luogo, per troppo tempo degradato all’antica bellezza - ha detto il sindaco di Carini Giovì Monteleone - è secondo me il miglior di ricordarli e di fare antimafia concreta. Per questo il progetto di riqualificazione del lungomare include un giardino della memoria accanto alla stele dedicata alla loro memoria».
Il poliziotto e la moglie Ida furono assassinati da sicari giunti in moto. La crudeltà della mafia fu ancora più efferata poiché la morte colpì la coppia in una fase di estrema felicità della loro vita: a conclusione di un momento di convivialità familiare, i coniugi avevano appena comunicato ai parenti di aspettare un figlio. Antonino Agostino fu raggiunto per primo dai colpi dei killer e morì quasi sul colpo, facendo scudo alla moglie. La donna, colpita intenzionalmente, sarebbe deceduta in ospedale.
«La nostra presenza qui, oggi, non vuole essere solo in ricordo ma anche di testimonianza, affinché si possa proseguire nella dignitosa ricerca della giustizia e della verità per tutte le vittime della mafia e i loro familiari». Lo dice l’assessore regionale dell’Energia e ai servizi di pubblica utilità Francesco Colianni che, su delega del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ha partecipato questa mattina a Carini, in provincia di Palermo, alla cerimonia per il 36esimo anniversario dell’omicidio dell’agente scelto della polizia di Stato Antonino Agostino e della moglie incinta Ida Castelluccio, organizzato dalla questura di Palermo presso la stele commemorativa sul lungomare Cristoforo Colombo. «È doveroso ricordare in modo concreto quest'uomo coraggioso che, assieme alla moglie - prosegue Colianni -, ha perso la vita per assicurare alla comunità l'affermazione dei diritti e il rispetto delle regole. Una ferita ancora aperta, visto che non sono mai stati individuati gli assassini. Un altro importante tributo va alla memoria del padre dell'agente, Vincenzo Agostino, che ha dedicato la sua vita alla ricerca della verità, costruendo con coraggio un percorso di memoria e impegno civile». Alla commemorazione la Regione Siciliana era presente con un gonfalone.
«Ogni anno, nel ricordare l'uccisione per mano mafiosa di Antonino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, Palermo rinnova non solo il proprio dolore, ma anche l’impegno per la ricerca della verità. Antonino Agostino non è solo una vittima della mafia. È stato un servitore dello Stato che ha pagato con la vita uno sforzo silenzioso, ancora oggi avvolto da troppe ombre». Lo dice il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. «La città non può permettersi di voltare lo sguardo. Le incertezze, le reticenze, le zone d’ombra attorno a questo duplice omicidio non sono ferite del passato, ma urgenze del presente - aggiunge - Perché una democrazia incompiuta è quella che smette di cercare la verità. Ai familiari, e in particolare nel ricordo del padre Vincenzo Agostino, simbolo incrollabile di memoria e dignità, va la vicinanza profonda di Palermo. La loro battaglia è anche la nostra».
«Ricorre oggi il trentaseiesimo anniversario della barbara uccisione per mano mafiosa dell’agente Antonino Agostino, della moglie Ida Castelluccio e del bambino che portava in grembo. In questi 36 anni la ricostruzione della verità è stata molto tortuosa. Agostino e la moglie sono stati uccisi senza pietà davanti alla loro villetta a Villagrazia di Carini. Il truce assassinio di un servitore dello Stato e di altre due vittime innocenti che ci ricordano quanto sia spietata la mafia, quanto dobbiamo continuare a combattere per la sua sconfitta definitiva, tutti insieme con le armi della trasparenza, della legalità e la ricerca della verità». È quanto dichiarato dal deputato regionale Marco Intravaia, componente della Commissione Regionale Antimafia, in occasione dell’anniversario della morte dell’agente Agostino della moglie e del bimbo di cui erano in attesa.
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