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Almaviva, in Sicilia si spacca il fronte sindacale

Una protesta di Almaviva (foto Fucarini)

Si spacca il fronte sindacale siciliano sulla vertenza Almaviva contact. Ieri le segreterie nazionali dei sindacati di categoria hanno respinto la procedura dei licenziamenti collettivi per 387 lavoratori tra Palermo e Catania, ma rimangono le tensioni tra le sigle sindacali siciliane.

Da un lato c'è la posizione di Slc Cgil Sicilia che rigetta l'ultima proposta presentata dall’azienda che prevede di firmare subito i licenziamenti di tutti i lavoratori di Almaviva, in cambio di una proroga della Cigs fino al 15 novembre e un incentivo all’esodo, il tutto subordinato alla firma di una conciliazione 'tombalè che mette al riparo l’azienda da qualsiasi rivendicazione legale dei lavoratori licenziati.

Il sindacato auspica che le istituzioni «possano adoperarsi sin da subito per convincere Almaviva conctat a ritirare i licenziamenti e giungere ad una posizione condivisa». Sull'altro fronte Fistel Cisl Sicilia e Ugl telecomunicazioni Sicilia evidenziano invece che la posizione «è orientata al raggiungimento di un accordo condiviso per il prolungamento degli ammortizzatori sociali almeno fino al prossimo 30 novembre 2025, con decorrenza dei licenziamenti dal primo dicembre di quest’anno, soluzione che, «avrebbe consentito di preservare la coesione del bacino di tutti i lavoratori, condizione essenziale per rendere pienamente operativi i percorsi di ricollocazione e politiche attive del lavoro già avviati dalla Regione siciliana».

Fistel e Ugl inoltre si rivolgono al presidente della Regione Renato Schifani affinché trovi «una soluzione concreta e dignitosa per i lavoratori».

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