Palermo, bus rivoluzionati per i lavori (non iniziati) in via Libertà: disagi per tutti e per gli stranieri gli avvisi sono soltanto in italiano
Ieri una turista di origini asiatiche cercava di decifrare una comunicazione di Prestia e Comandè affissa sulla tabella della sosta per l’aeroporto, al Politeama. Era rigorosamente in italiano, guai a prevedere un’altra lingua. «Dal 28 luglio fermata temporaneamente soppressa. Contattare gli uffici o consultare il sito». Nessun’altra indicazione. Scriverlo anche in inglese era, evidentemente, uno sforzo insormontabile. Salemi e Russo sono ancora più criptici: un foglio appeso con scritto «fermata soppressa», e basta. Da oggi è rivoluzione dei percorsi degli autobus. Già quelli dell’Amat si erano adeguati ai primi del mese, dopo l’annuncio dell’avvio dei lavori per il rifacimento dei marciapiedi in via Libertà, da piazza Alberico Gentili sino a piazza Vittorio Veneto, alla Statua cioè. Il cantiere interferisce (interferirà, perché i lavori non sono iniziati) col percorso dei mezzi pubblici, per questo sono state allestite alternative che entrano in vigore da stamattina. Cominciamo con quello che è già accaduto in Amat. La linea 101, forse la più utilizzata, dalla Stazione centrale, dopo aver percorso via Roma, invece di svoltare verso il Politeama prosegue verso via Isidoro Carini, via Pasquale Calvi, via Marchese di Villabianca, via Marchese di Roccaforte. Da lì a piazza Leoni e poi su viale del Fante fino allo stadio. Invariato il tragitto inverso, dallo stadio alla stazione centrale. La linea 806 da piazza Croci imbocca via Libertà non verso la Statua, come avveniva, ma in direzione Politeama: poi prosegue in via Turati fino a piazza Sturzo e poi via Isidoro Carini, via Pasquale Calvi, via Villabianca, via Roccaforte e piazza Leoni. Una volta giunta lì, imbocca via Imperatore Federico, poi via Martin Luther King, fa inversione in piazza Sellerio, svolta a destra in via della Favorita per riprendere il normale percorso. Nessuna variazione nella tratta da Mondello verso la città. Una mossa necessaria, sebbene fatta con molto anticipo rispetto all’effettivo avvio dei lavori, e che ha già fatto perdere il 25 per cento della vendita di biglietti in quasi un mese. I lavori non erano iniziati però proprio per sistemare le vie alternative dei bus extraurbani, ad esempio potando gli alberi. Ora, per le altre società, bisogna ravanare nei siti per scovare le alternative. Un servizio completo di Giancarlo Macaluso sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi