La Sicilia brucia: 380 roghi nelle ultime 24 ore. Schifani: «Vicino ai cittadini e agli operatori»
Nella giornata di ieri sono stati registrati 380 eventi, grandi e piccoli, in quasi tutta l’Isola: i più gravi a Niscemi, in provincia di Caltanissetta; nel Trapanese, dove i roghi hanno interessato le zone di Monte Cofano, Custonaci, Makari, San Vito Lo Capo, Riserva naturale orientata dello Zingaro; a Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo; nell’Ennese; a Biancavilla, in provincia di Catania; e a Messina. Gli interventi hanno coinvolto centinaia di mezzi a terra e migliaia di uomini, tra operai antincendio, vigili del fuoco e volontari. Sul fronte aereo sono stati impiegati 10 elicotteri del Corpo forestale regionale, un S64 dei vigili del fuoco, due velivoli pesanti della flotta nazionale, oltre ai due Canadair di base in Sicilia, affiancati per l’occasione da un terzo fatto arrivare dalla Calabria. «La Regione - ha aggiunto Schifani - ha rafforzato l’apparato antincendio e l’impegno su questo fronte è massimo e costante. Basti pensare alla Sala operativa unificata regionale inaugurata lo scorso giugno a Palermo per coordinare le forze in campo e potenziare la vigilanza, anche grazie alle convenzioni stipulate con i Vigili del fuoco e alle centinaia di pattugliamenti fatti dai volontari. Anche diversi sindaci sono scesi in campo. Quella contro gli incendi è una lotta corale che coinvolge tutti e per la quale non ci possono essere speculazioni politiche. Per questo rivolgo un invito anche ai cittadini a segnalare per tempo ogni focolaio, ma anche qualsiasi atteggiamento sospetto perché intervenire tempestivamente può contribuire a ridurre rischi e danni per la popolazione». «Ho seguito in costante collegamento con il comandante del Corpo forestale regionale, Tea Di Trapani, e con il capo della nostra Protezione civile, Salvo Cocina, a sua volta in contatto con il direttore regionale dei vigili del fuoco, l'evolversi degli incendi che hanno nuovamente colpito numerose zone della Sicilia, in queste ore di caldo estremo. Sono rimasto molto colpito dalle immagini della devastazione causata dalle fiamme in alcune località, come nel Trapanese, dove tante famiglie sono state costrette, per precauzione, a lasciare le loro case. A loro va la mia vicinanza. Allo stesso tempo, ringrazio quanti si sono prodigati prontamente per spegnere i roghi e per limitare i pericoli per la popolazione e i danni per l’ambiente. L’intero sistema antincendio - Vigili del fuoco, Corpo forestale, Protezione civile e volontari - ha operato in maniera lodevole e coraggiosa e ad essi va la gratitudine mia e dei siciliani. I numeri danno la dimensione di quanto avvenuto nelle ultime ore, a causa della mano criminale di piromani senza scrupoli». Lo ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani, in merito agli incendi che hanno colpito la Sicilia tra il 24 e la mattina di sabato 26 luglio, anche per la concomitanza di temperature estremamente alte e dei forti venti che hanno imperversato nelle aree più colpite. «Quest’anno abbiamo ampliato la convenzione con i vigili del fuoco così da avere un controllo più capillare del territorio e attivato la centrale unificata per coordinare tutte le forze in campo - spiega l’assessore regionale al Territorio, Giusi Savarino - il nostro auspicio è quello di confidare anche nei cittadini affinché segnalino tempestivamente al numero di emergenza 1515 ogni principio di incendio e chi appicca il fuoco - e continua -. In Sicilia abbiamo delle bellezze naturali e un patrimonio ambientale inestimabile che dobbiamo proteggere con ogni mezzo, contro gli atti criminali di chi manda in fumo ettari di terreno causando danni paesaggistici e alla popolazione. Noi stiamo mettendo in campo tutte le risorse possibili, e ringrazio tutti per gli sforzi e la passione che mettono per evitare queste devastazioni e per difendere il nostro territorio».
Il Cna: catastrofe annunciata
La Sicilia brucia ancora. Gli incendi che in queste ore stanno devastando tante zone dell’Isola stanno distruggendo non solo l’ambiente, ma anche l’economia, il lavoro e l'immagine internazionale della nostra regione. Un problema annoso, che si ripete ogni estate, e rispetto al quale la politica continua a dimostrarsi incapace di trovare soluzioni strutturali. «Non possiamo più assistere inerti a questa catastrofe annunciata - dichiarano il presidente della Cna Sicilia, Filippo Scivoli, e il segretario, Piero Giglione. I roghi stanno mandando in fumo ettari di boschi, coltivazioni e attività produttive, con danni incalcolabili per l’ecosistema e per l’economia dei territori colpiti. Chiediamo con urgenza l’attivazione di un protocollo di emergenza regionale che coinvolga tutti gli attori istituzionali, le forze dell’ordine, i volontari e le associazioni di categoria per prevenire e contrastare con efficacia questa piaga». La Cna Sicilia sottolinea come gli incendi rappresentino un duplice attacco al futuro della regione: da un lato, distruggono la biodiversità e il patrimonio naturalistico, dall’altro, danneggiano gravemente le imprese agricole, artigiane e turistiche, già in difficoltà dopo le crisi degli ultimi anni. «Ogni ettaro divorato dalle fiamme - proseguono Scivoli e Giglione - significa meno posti di lavoro, meno reddito per le famiglie e un ulteriore colpo alla reputazione della Sicilia, che rischia di essere associata all’immagine di un territorio insicuro e abbandonato a se stesso». Per questo, la Cna Sicilia avanza proposte concrete: potenziamento delle squadre antincendio con mezzi e risorse adeguati, anche attraverso fondi europei; piano di sorveglianza integrato con tecnologie avanzate per individuare i focolai in tempo reale; sanzioni severe per chi appicca il fuoco e bonifiche immediate delle aree colpite; sostegno economico per le imprese danneggiate, con procedure burocratiche semplificate. «Non possiamo permettere - concludono i rappresentanti della Cna - che il futuro della nostra terra venga compromesso dalla miopia e dall’inefficienza. Chiediamo alle istituzioni regionali e nazionali di assumersi finalmente le proprie responsabilità e di agire subito, prima che sia troppo tardi».
I sindacati: martedì 29 luglio presidio davanti l'assessorato regionale
«La crisi climatica che sta attraversando la nostra Regione, con condizioni di caldo estremo che favoriscono gli incendi, con la siccità che sta mettendo in ginocchio il comparto agricolo, impone scelte urgenti sui temi ambientali a partire dal settore forestale Ad oggi, dopo due anni di trattative e di iniziative di protesta, non abbiamo nessun segnale da parte del Governo Regionale sulla riforma del settore, né sul rinnovo del contratto integrativo regionale, nè tantomeno, sull' aumento delle giornate di lavoro». Lo scrivono in una nota congiunta i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil regionali Tonino Russo, Adolfo Scotti, Nino Marino che annunciano per martedì 29 luglio un presidio davanti all’assessorato regionale al bilancio e rendono noto di avere chiesto agli assessori all’agricoltura, al territorio e al bilancio, un incontro congiunto per superare lo stallo. Inoltre, preannunciano iniziative di mobilitazione durante i lavori di approvazione della manovra finanziaria. «E' arrivata l'ora - affermano i sindacalisti - che il governo e il parlamento regionale assumano le iniziative necessarie per il settore forestale. Chiediamo al governo regionale - sottolineano - in vista della manovra di bilancio di adoperarsi affinchè al suo interno siano previste le somme necessarie per aumentare le giornate dei lavoratori e per rinnovare il contratto di lavoro».