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Omicidio Fragalà, inguaiato da un'intercettazione: tre anni in cella da innocente, imputato risarcito

Francesco Castronovo avrà 300 mila euro: la Cassazione respinge il ricorso del Pg sull’ingiusta detenzione. Inguaiato da un’intercettazione e poi del tutto scagionato

Francesco Castronovo ha trascorso tre anni in carcere con l’accusa di aver preso parte al brutale pestaggio costato la vita all’avvocato Enzo Fragalà, massacrato il 23 febbraio del 2010, a colpi di mazza, davanti al suo studio di via Nicolò Turrisi e morto dopo tre giorni di agonia in ospedale.

In realtà non c’entrava nulla e così, dopo l’assoluzione in via definitiva, lo Stato dovrà risarcirlo con 300 mila euro, a titolo di «riparazione» per ingiusta detenzione.

La Cassazione ha confermato la decisione presa dalla Corte d’appello respingendo i ricorsi della Procura generale e del ministero dell’Economia. Un indennizzo identico a quello già riconosciuto a Paolo Cocco, assolto insieme a Castronovo e rimasto in carcere per 1.104 giorni. Anche per lui lo Stato dovrà pagare 300 mila euro.

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