
Per Forza Italia sarà una prima volta assoluta. E in Sicilia aprirà una sfida che covava da mesi.
Il consiglio nazionale del partito ha approvato ieri a Roma una modifica allo statuto che permetterà dal 2026 di avere segretari regionali eletti direttamente dagli iscritti e non nominati dai vertici nazionali del partito.
E se da un lato il governatore Renato Schifani, che ha presieduto la riunione nazionale del partito insieme al leader Antonio Tajani, ha anticipato che l'attuale segretario Marcello Caruso correrà per la riconferma, dall'altro l'eurodeputato etneo Marco Falcone ha fatto sapere che la sua area avanzerà una candidatura alternativa: «Io non sono candidato ma lavoreremo per dire la nostra».
Falcone, ex assessore all’Economia poi eletto a Bruxelles con oltre 100 mila preferenze, è stato spesso una voce critica all'interno di Forza Italia. E anche in questo caso ha ribadito che «il partito a livello organizzativo di fatto non esiste e l'elezione del nuovo segretario sarà l'occasione per ricostruirlo. Le recenti fibrillazioni interne all’Ars derivano anche da questo». Si apre dunque una sfida tutta interna per la leadership del partito che esprime il presidente della Regione e conta oggi circa 13.500 iscritti in Sicilia. Il record è nell’Agrigentino (3.100 iscritti) e poi ci sono Catania (2.750), Trapani (2.400), Palermo (2.200) e Messina (1.300).
Anche se non tutti questi tesserati potranno votare. Il regolamento approvato a Roma limita il diritto di voto a chi ha la tessera da almeno due anni. Ciò per evitare che le correnti contrapposte corrano a iscrivere simpatizzanti che poi possano votare per i loro candidati alterando gli schemi di partenza.
In apertura della riunione nazionale Tajani si è complimentato con Schifani e Caruso per la crescita del partito in Sicilia, amplificata da due recenti adesioni che hanno permesso di radicarsi con forza in una provincia dove c'erano stati risultati elettorali non all'altezza. Si tratta del sindaco di Ragusa Peppe Cassì, eletto con una lista civica carica di consensi, e del presidente della commissione difesa della Camera Nino Minardo, ragusano anche lui, che ha detto addio alla Lega. E nei prossimi giorni verrà annunciata l’adesione di altri sindaci e amministratori locali siciliani.
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