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Il ministro Nordio contro il ricorso Open Arms: «Così la giustizia perde credibilità»

Il ricorso in Cassazione presentato dalla Procura di Palermo contro l’assoluzione di Matteo Salvini nella vicenda Open Arms scatena la reazione compatta del centrodestra, che parla di accanimento giudiziario e invoca la certezza del diritto. Anche il ministro della Giustizia Nordio e il vicepresidente della Camera Mulè hanno affidato ai social e alle agenzie il proprio dissenso verso la decisione dei magistrati palermitani.

Sul piano tecnico e istituzionale interviene anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che pone il tema della riforma del sistema delle impugnazioni: «Niente impugnazione contro le sentenze di assoluzione, come in tutti i paesi civili. Altrimenti finiamo a ciò che è avvenuto col caso Garlasco», ha detto a margine di un convegno. «Come potrebbe un domani intervenire una sentenza di condanna al di là di ogni ragionevole dubbio, quando dopo tre anni di udienza un giudice ha dubitato e ha assolto? La lentezza della nostra giustizia dipende anche dall’incapacità di molti magistrati di opporsi all’evidenza. Rimedieremo».

Critico anche il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè: «Ricorrere in Cassazione contro Matteo Salvini, assolto con una sentenza ineccepibile in punta di fatto e di diritto, dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio come il processo possa diventare l’espiazione di una pena gratuita senza colpa. È il paradosso di una giustizia che presta il fianco a strumentalizzazioni politiche».

«Solidarietà a Matteo Salvini. Fiducia nella magistratura, ma resta il principio che chi ha agito per difendere i confini e la sicurezza dell’Italia non va lasciato solo», scrive su X il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

il deputato questore della Lega all’Ars Vincenzo Figuccia ha ribadito la fiducia nei giudici, pur stigmatizzando l’allungamento dei tempi: «Siamo fiduciosi nella giustizia e non c’è nessuno scontro tra politica e magistratura. Nella magistratura non vediamo ostacoli, ma anzi una spinta a fare chiarezza in una vicenda dalla quale, ne siamo certi, il nostro leader uscirà ulteriormente rafforzato».

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