Il discorso dell'arcivescovo Corrado Lorefice: «Santa Rosalia, amatissima, nostra fulgida padrona, stasera carissimi, carissime, nel festino che Palermo celebra da 401 anni, in tuo onore, vuoi essere voce di tutte le donne, di tutte le donne vittime di violenza e di femminicidio. E in particolare attraverso la testimonianza dei suoi familiari di Sara Campanella, giovane studente, studente universitaria misilmerese, uccisa a Messina il 31 marzo scorso. Leggo dalla lettera inviata a me dai parenti proprio per questo nostro festino».
«E Rosalia che dà voce a loro. Avete sentito poco fa, Palermo, carne stracciata, ma resisto, sentiamo, sentiamo il dolore, la carne di una mamma, di un papà, di familiari, sentiamoli. Leggo da questa loro lettera».
«Nonostante siano passati ben quattro secoli, il messaggio d'amore e di speranza consegnatoci dalla nostra Santa risulta essere attuale e moderno, dando testimonianza a tutte le donne che lottano ancora oggi per la loro dignità e la loro libertà. Santa Rosalia ci insegna che la libertà autentica nasce dal coraggio di seguire la propria coscienza, anche a costo di rompere all'ordine imposto. La sua figura diventa modello per ogni credente, dunque di ognuno che cerca di vivere i propri ideali di giustizia, amore e verità in modo consapevole e libero».
«Purtroppo al giorno d'oggi assistiamo ad un dilagare sempre più massiccio della prepotenza, al voler rimanere molto spesso le proprie convinzioni senza considerare l'altro e le conseguenze di tali atteggiamenti a volte degenerano in violenze brutali. Oggi vogliamo ricordare una giovane ragazza, amante della libertà, di quella libertà che non ferisce chi ci sta accanto, che non prevale sull'altro, ma di quella libertà che anzi nasce proprio dalla consapevolezza dei nostri valori, dei propri talenti, spesi al servizio degli altri. Sara Campanella così scriveva, mi amo troppo per stare con chiunque».
«Il suo lotto che aveva scelto come biglietto di visita è profondamente cattolica, educata al rispetto e alla generosità, all'idea che il bene esista ed è più forte del male. Purtroppo la sua vita è stata spezzata per un no, sopraffatta dal male, quello che molto spesso si cela dietro volti che vogliono affermare il proprio ego, con la forza e la violenza. Sara era una giovane donna che come Santa Rosalia credeva nella bontà della natura umana, piena di valori come il rispetto e la solidarietà verso il prossimo, sempre pronta a dare una mano a chiunque avesse bisogno».
«Ricordare Sara significa celebrare la bellezza della sua anima, la forza del suo esempio e la dolcezza della sua presenza che lasciava ovunque andasse. I suoi preziosi ideali di amore e rispetto verso se stessa e verso gli altri sono un inno alla vita, dono prezioso che ci è stato donato e che deve essere apprezzato. Troppe donne che subiscono abusi e violenza vengono dimenticate col passare dei giorni».
«Quando cala il silenzio su queste tragedie, noi non vogliamo che Sara venga dimenticata. Questa testimonianza, particolarmente voluta da noi familiari di Sara, possa servire oggi per risvegliare coscienze, richiamare all'urgenza di educare all'amore vero, alla libertà di sé e degli altri, nel rispetto di ogni essere umano, senza distinzione di sesso, di razza e di religione, al fine di trasmettere un forte messaggio a questa cittadinanza qui riunita. Ricordiamo Sara, leggendo proprio le parole che lei stessa scriveva per incoraggiare un'amica a vivere la vita nella piena consapevolezza di sé e dei propri valori».
«Uniti alla luce del suo ricordo, certi che il suo amore e l'eredità che ha lasciato continuerà ad accompagnarci per sempre. Leggo questa lettera di Sara, la dedico a tutti e in particolare alle donne. Ascoltiamola, è Sara che parla, ma è Rosalia che le sta prestando la parola, non l'Arcivescovo di Palermo».
«L'ha intitolata così, a te che sei come il sole in una giornata nuvolosa. Mi auguro tu possa avere sempre la forza di riconoscere le cose buone e quelle cattive, le cose giuste e quelle sbagliate. Spero tu possa accettare il bene che arriva e non aggrapparti al dolore».
«Vorrei tu smettessi di guardarti vedendo la parte sbagliata. Vorrei la smettessi di addossarti in silenzio le colpe che nessuno ti dà. Vorrei che ti vedessi come sei e non come ti convince di essere».
«Vorrei che non perdessi i tuoi sorrisi, quelli felici, quelli che nei momenti belli hanno illuminato le persone che ti circondavano. Vorrei che ti riportassi dentro, nei giorni senza sole, quelli che a te non piacciono per niente e ti rendono un po' triste. Perché quando sei triste hai sempre gli occhi altrove, quasi ad aspettarlo il sole».
«Sei speciale e non devi avere paura di esserlo. Sii sempre te stessa, scegli la tua strada, combatti per le tue scelte. Ci saranno volte in cui perderai la speranza, la forza, i tuoi obiettivi, ma tu manda via le nuvole, ne hai il potere».
«Riprendi com'è ciò che sei, cammina, testa alta, splendi, vola immensamente tu. Firmato Sara. Mi permettete di concludere con queste mie brevissime parole? Santa Rosalia, ti affiliamo stasera a tutte le giovani e i giovani vittime di violenza per mano di altri giovani».
«I giovani uccisi dalla droga e quelli che si sono tolti la vita, le loro famiglie torchiate dal dolore. Facci rinnegare ogni forma di violenza e rendici servitori della vita e amanti del bene e della bellezza. Come te e con te servi solo di Dio».
«O amata santa avvocata di noi, fa che chistu mali non comparra chiui. Anche quest'anno vi chiedo che possiamo innalzare una preghiera. Una preghiera che tutti impariamo».
«Tra l'altro una preghiera che mette insieme cristiani, ebrei, musulmani. Una preghiera che ci fa dire che Dio è padre. Portiamo al suo cospetto tutta la sofferenza, tutto il dramma».
«Portiamo al cospetto di Dio la nostra distanza, il desiderio che venga il suo regno di vita, di bene e di pace. Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra».
«Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non abbandonarci alla tentazione, ma liberarci dal male. Ci affidiamo anche a Maria Santissima, donna che veglia su di noi, donna che insieme a Rosalia ci guarda e ci accompagna».
«Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo. O Vergine gloriosa e benedetta».
«Riceviamo la benedizione del Signore con la reliquia di Santa Rosalia. Nella benedizione ognuno di voi porti quanti ha nel cuore i vostri affetti più veri e più belli. E soprattutto chi in questo momento conosce a carne stracciata».
«Il Signore sia con voi. Sia benedetto il nome del Signore. Il nostro aiuto è nel nome del Signore».
«Egli ha fatto cielo e terra per intercessione di Santa Rosalia. Vi benedica Dio onnipotente , Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen».
«Viva Santa Rosalia!»
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