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L'inchiesta all'Ars e le intercettazioni. De Capitani: ospito l’amico a Montecarlo e manco grazie

Torre Pisana, a Palazzo dei Normanni (foto Petyx)

«Gaetano vuole che tutte le persone dipendano da me e che io faccia filtro con lui», raccontava l’ex portavoce Sabrina De Capitani non sapendo di essere intercettata dalla guardia di finanza. Parole che restituiscono l’immagine di un sistema costruito intorno al presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno a cui «tutti vanno a rompere il...» perché «hanno bisogno di qualcosa» e «lui ovviamente chiede in cambio posti di lavoro».

E quando il suo compagno le faceva notare che si trattava di voto di scambio, De Capitani replicava: «Non è proprio voto di scambio, lui è sempre molto accorto a dire le cose, poi non le dice mai lui, ma le fa dire dal segretario particolare».

La manager raccontava anche della volontà di «ammanicare bene La Russa», spiegando di volersi muovere «tramite Gaetano» e aggiungendo: «Glielo deve dire Gaetano, non io», sottolineando così quanto fosse importante Galvagno per creare il contatto con il presidente del Senato.

Ma il ruolo di De Capitani andava anche oltre.

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