Palermo

Domenica 13 Luglio 2025

Notte da incubo alla Kalsa di Palermo, una turista sfugge alla violenza

L’avrebbe seguita e, una volta arrivati all’altezza di Porta dei Greci, l'avrebbe afferrata per un braccio e trascinata in un angolo buio con l’intento di stuprarla. Ci era quasi riuscito, ma la giovane turista svizzera si è liberata dalla presa ed è scappata con il braccio e il corpo pieno di lividi. La spirale di violenza che sta inghiottendo la città consegna alla cronaca l’ennesima brutale aggressione. La peggiore. Che stava per consumarsi a pochi metri da quel cantiere dove nella notte tra il 6 e il 7 luglio di due anni fa Asia Vitale fu violentata dal branco dopo una serata trascorsa in Vucciria (tutti e 7 sono stati condannati). L’orribile spartito stava per ripetersi. La scorsa notte, la giovane stava attraversando da sola il Foro Italico: dal centro storico stava tornando verso l’hotel in cui alloggiava, quando un nordafricano, dopo averla seguita, l’ha sorpresa alle spalle. L’ha trascinata con sé ed è riuscito a palpeggiarla. La ragazza, però, ha un sussulto: riesce a reagire, si divincola e scappa fino a quando non incontra la signora Gaetana Zocco, che con il marito Paolo Messina gestisce un camioncino di street food: il Santa Rosalia. Forse un piccolo miracolo della Santuzza, cui Gaetana e il marito, per varie vicissitudini, sono molto devoti tanto da tornare ogni anno da Torino in occasione del Festino e dell’Acchianata per rendere omaggio alla patrona. Loro erano lì e per la giovane turista sono stati la salvezza: «La ragazza si è buttata su di me - racconta Gaetana - mi diceva ‘maman, maman. Io non capivo, era affannata, gli occhi impauriti e mi stringeva il braccio. Cercavo di darle aiuto, di capire cosa fosse successo. Con me c’erano alcune persone: le abbiamo dato dell’acqua, tremava come una foglia». Il suo violentatore però non molla: la vede e si avvicina. Orbita intorno al camioncino. «La ragazza mi dice di nuovo ‘maman, maman e con il dito lo indicava. I miei ragazzi si sono avvicinati a questo ragazzo nordafricano e lo hanno scacciato. Lei aveva il braccio pieno di lividi, che erano presenti anche su altre parti del corpo. Inizialmente non abbiamo capito cosa fosse successo». La ragazza va in ospedale: dal pronto soccorso sarebbe stata trasferita nel reparto di ginecologia dove si attiva il protocollo dedicato alle donne vittime di violenza sessuale. Per lei, quella, era la penultima notte trascorsa in città. Sotto choc, racconta cosa le è accaduto. Non riesce a ricordare con precisione il punto in cui stava per consumarsi la violenza sessuale, ma ha in mente i tratti del suo aggressore: indossava un cappellino ed era di pelle scura. «Credo fosse marocchino», dice Gaetana. La giovane spiega che l’uomo voleva violentarla e racconta i particolari di quei lunghissimi minuti. Poi viene riaccompagnata in albergo. Ieri pomeriggio, intorno alle 15, è ripartita. Sono decine le storie che raccontano la violenza e il degrado in cui sono piombate le strade della città vecchia in cui il crack scorre a fiumi, gli spacciatori ne presidiano gli angoli e quasi quotidianamente i turisti vengono presi di mira da gruppi di ladruncoli che non esitano a ricorrere alla violenza per strappare via cellulari, soldi e altri averi. Solo nelle ultime due settimane sono state prese di mira quattro ragazzi portoghesi e una giovane italiana cui sono stati sottratti i soldi. E non contenti, gli aggressori hanno inseguito la giovane importunandola. Poi, è toccata a una coppia di canadesi, rapinata in Vucciria dopo essere stata sorpresa alle spalle: lui è stato picchiato con delle bottiglie di vetro, mentre la moglie, dopo lo scippo, è rimasta contusa alla caviglia. Per ultimo, è toccato a un turista inglese, direttore di una galleria d’arte in vacanza nel capoluogo per ammirare e studiare le bellezze artistiche del centro storico: è finito con due costole fratturate e un trauma cranico.  

leggi l'articolo completo