
La grande famiglia del Ditirammu si è sempre sentita legata alla Santuzza: Vito suonava e Rosa cantava, lei che aveva quasi lo stesso nome della patrona. E ogni anno, qualche giorno prima del Festino, eccoli tornare in scena, suono e canto, leggeri come piume. Ora Vito non c’è più, e Rosa canta solo qualche volta, dipingendo ancora quei suoi gioielli di carta, piccole pitture, cavallucci, santini; e la sua grande tribù, capitanata da Elisa e Giovanni, continua a tener vivo il culto di Rosalia. Da questa loro devozione, che sa tanto di città, quartiere, gente, è nato uno spettacolo, «Per amore di Rosalia», coproduzione del Teatro Massimo con il Ditirammu, che l’anno scorso aveva registrato subito un bellissimo sold out; quest’anno torna in scena, stasera e domenica alle 21 al Teatro Massimo per l’Estate Young: in scena infatti ci saranno 230 giovanissimi artisti delle formazioni giovanili della Massimo Kids Orchestra diretta dal maestro Michele De Luca - e tra loro anche il giovane violinista Samuele Palumbo che ha vinto Tu si che vales -, e il coro di Voci bianche diretto dal Maestro Salvatore Punturo, con solista la giovane Francesca Romana Mangiapane; ma sarà veramente una compagnia variegata, visto che al loro fianco ci saranno i Giovani del Ditirammu Lab e la compagnia stabile del Teatrino, regia e drammaturgia sono di Elisa Parrinello, musiche originali e orchestrazioni di Salvatore Nogara. Tutti questi ragazzini di età variabile da 6 a 18 anni avvicineranno i canti della tradizione popolare siciliana composti intorno alla figura della Santuzza, raccolti e rielaborati da Vito Parrinello e Rosa Mistretta.
Un repertorio musicale che si arricchisce di danze tipiche siciliane come la fasola, e di canti di lavoro, di preghiera, serenate d’amore per la donna amata, racconti, leggende popolari trascritte tra ‘800 e ‘900 secondo l’antico almanacco di usi, costumi e ritualità popolari: le stesse danze che Elisa Parrinello ha imparato da bambina e continua ad insegnare nei suoi seguitissimi laboratori, spesso sulle percussioni del fratello Giovanni.
«Per amore di Rosalia» ripercorre la storia della famiglia del Ditirammu legata a Santa Rosalia, dal dopoguerra a oggi, attraverso il personaggio di un professore che racconta ai suoi alunni la storia di coraggio e intraprendenza dei suoi nonni. L’esempio è quello della Santuzza che a 13 anni rifiutò un nobile marito e fuggì dagli agi della corte per scegliere la via dell’eremitaggio e l’amore per Dio. Allo stesso modo nonna Rosa trovò la forza e la fermezza di compiere le sue scelte, scegliere il teatro popolare, una compagnia che non era ricca ma portava le sue canzoni in giro per il mondo, sulle note di Vito, l’amore della sua vita.
Invece domani alla Kalsa ritornerà in scena lo storico A Munti Piddirinu c’è ‘na Rosa del Teatro Ditirammu. In contemporanea, continua il programma sostenuto dal Comune: stasera alle 21,30 al centro Padre Pino Puglisi di Brancaccio Con quella faccia un po’ così, omaggio spassionato alla Santuzza di Tony Sperandeo; e a Palazzo Comitini, Rosalia è Palermo con Lollo e Nicola Franco.
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