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L'inchiesta su Galvagno e le intercettazioni: spunta anche un prete

Tra le operazioni finite sotto i riflettori le somme concesse alla Fondazione Dragotto. Centomila euro per eventi benefici natalizi e ad organizzarli sarebbe stato il sacerdote

Palazzo dei Normanni Ars

C'è pure un sacerdote nell'inchiesta che sta scuotendo Palazzo dei Normanni. È un reticolo di conversazioni, pressioni e richieste quello che emerge dalle carte dell’indagine che coinvolge Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, indagato insieme alla sua ex portavoce Sabrina De Capitani.

Un sistema che, secondo la Procura di Palermo, serviva a distribuire fondi pubblici come strumento per alimentare il consenso e ricambiare appoggi ricevuti. Tra le operazioni finite sotto la lente ci sono i fondi concessi alla Fondazione Dragotto, gestita dall’imprenditrice Marcella Cannariato, anche lei indagata, moglie del presidente della società di autonoleggio Sicily by Car, Tommaso Dragotto. A decidere il contributo straordinario di 100 mila euro per gli eventi benefici natalizi era stato proprio Galvagno.

In una conversazione intercettata, il presidente aveva informato De Capitani.

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