
«Constatiamo con estrema preoccupazione l’assenza di un sistema centralizzato di monitoraggio e controllo all’interno dell’amministrazione. Un vuoto gestionale gravissimo, che rende impossibile valutare sia la regolarità amministrativa dei singoli atti, sia la legittimità complessiva delle scelte effettuate - dicono Giulia Argiroffi e Ugo Forello (Oso) -. Non esiste una raccolta sistematica delle informazioni. In pratica, manca un’architettura di trasparenza, senza la quale non si possono garantire né legalità, né coerenza con gli obiettivi istituzionali, soprattutto quando si usano risorse pubbliche. La gestione della cultura da parte di FdI sia a livello regionale che comunale - concludono i due esponenti politici - ci appare sempre più monopolistica e opaca. Si approfitta della flessibilità normativa legata all’infungibilità per elargire fondi pubblici senza reale concorrenza, senza una pianificazione chiara, senza trasparenza e controllo democratico».
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