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La famiglia di Aurora va avanti: «L’autopsia venga fatta in Italia»

Per l’esame sul corpo dell’hostess morta a Vienna si attende la decisione del pm palermitano. Alla Procura austriaca chiesti altri accertamenti nell’appartamento

Dopodomani il pm palermitano che ha aperto un fascicolo sulla morte di Aurora Maniscalco «si pronuncerà in merito all'eventualità di poter disporre, in Italia, l'autopsia sul corpo». Lo fa sapere l'avvocato Alessandro Raffadale, incaricato dalla famiglia della giovane, per fare chiarezza su quanto avvenuto la notte di giorno 21, quando l'hostess palermitana è precipitata dal terzo piano di un appartamento a Vienna, dove viveva insieme al fidanzato, Elio Bargione.

Nel parapetto del balcone, alto circa un metro e mezzo, vi sono dei graffi, gli stessi che compaiono anche nel pannello in alluminio del balcone sottostante, nella stessa traiettoria. Il legale ha chiesto che venga effettuato, con la massima urgenza, l'esame dattiloscopico, perché le tracce sono «facilmente alterabili».

Sono stati depositati dall'avvocato anche dei file contenenti alcune interviste a testimoni.

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